«Aiuto ai profughi:
i volontari
siano maschi»

BONARDIG BONARDIG

La circolare, protocollata lo scorso 10 novembre, è la numero 62 dell’anno inviata a tutti gli studenti delle classi quarte e quinte. La firma è quella del dirigente scolastico dell’Istituto Olivelli Putelli di Darfo Boario Terme, Antonino Floridia, e come oggetto c’è l’avvio del progetto di «volontariato in collaborazione con la Cooperativa Sociale Pro Ser Valle Camonica Onlus». A leggerla così, come mera comunicazione agli studenti, non ci sarebbe motivo di polemiche. Anzi. La scuola presieduta da Floridia è semplice «tramite» per i futuri volontari. Peccato che non l’ha pensata così il segretario lombardo della Lega Nord, Paolo Grimoldi, che sulla circolare ha presentato una interrogazione parlamentare al ministro dell’Istruzione. Il motivo è tutto in quattro parole messe tra parentesi dal preside e che suonano come una «discriminazione» sessuale. Nella circolare il presidente precisa che la proposta di collaborazione per insegnare italiano ai richiedenti asilo di Gianico, Ossimo, Borno e Pian Camuno è ristretta «agli studenti maggiorenni (maschi per motivi di affinità)». Apriti cielo. Tanto è bastato alla Lega per sollevare il polverone e portare il caso di darfo Boario Terme fino alla Camera dei Deputati. «Ho depositato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’Istruzione per sapere per quale motivo un istituto scolastico bresciano, l’Istituto “Olivelli Putelli“ di Darfo Boario, abbia lanciato un invito rivolto solo a studenti maschi, si dice per ragioni di affinità, per dare lezioni di italiano ai richiedenti asilo ospitati nei comuni limitrofi della Val Camonica - annuncia l’onorevole Grimoldi -. Per quale ragione si discriminano le studentesse femmine?». Poi l’affondo con il riferimento esplicito alle «possibili ragioni dell’es- clusione delle studentesse». «A meno che, semplicemente, così facendo si spera di evitare che, come sempre più spesso accade in tutta Italia, i richiedenti asilo non molestino, e non violentino, le ragazze che si trovano vicino a loro - precisa il deputato padano facendo illazioni -. Certo non sembra un bell’esempio di integrazione. Vediamo cosa dice a riguardo il ministro Fedeli…».

POSIZIONE CHIARA quanto quella del dirigente scolastico che ha già rispedito ogni accusa al mittente. «La scuola si è limitata a girare la richiesta pervenuta dalla Cooperativa - rimarca Floridia dicendosi sereno e tranquillo -. Chi ha scomodato il Ministro poteva chiedere spiegazioni alla stessa Cooperativa. Si tratta di un progetto di volontariato di dieci ore e all’Istituto è stato semplicemente chiesto di informare gli studenti maggiorenni della possibilità di partecipare e essere parte attiva dell’integrazione dei richiedenti asilo». Nessuna polemica, dunque, dice, ma solo «solidarietà».

giuseppe.spatola@bresciaoggi.it

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