«Basta scuse, Montecampione
è una risorsa da valorizzare»

Il nodo Montecampione tiene banco anche in estate BATCH

«Il tempo della pazienza e della fiducia ormai è al traguardo. Identificare i problemi del Comune di Artogne con il fallimento di Alpiaz e Montecampione hotels è una enorme forzatura, ed evidenzia l’assoluta incapacità di gestire un Comune che possiede un potenziale comprensoriale che altri gli invidiano. Da tempo si sono fatte grandi pressioni perché Artogne esigesse i suoi crediti fiscali, ma nessuno ha mai voluto veramente esercitarle nella giusta maniera e alcuni di questi amministratori sono ancora al governo dell’ente».

Sono parole dure quelle pronunciate da Paolo Birnbaum, il presidente del Consorzio residenti di Montecampione, in risposta a chi intende addebitare soprattutto alla stazione turistica e ai suoi fallimenti i mancati introiti del municipio. Finora i rapporti formali tra i delegati dell’ente pubblico e i vertici del Consorzio erano sembrati collaborativi, ma a far traboccare il vaso è il fatto che si consideri Montecampione la principale causa delle difficoltà dell’ente locale.

«Sono almeno cinque o sei anni che non si chiedono soldi a chi non paga e questo è allarmante: siamo di fronte a problemi di gestione amministrativa che vanno oltre i fallimenti - precisa Birnbaum -. I nostri residenti hanno sempre pagato le imposte senza che la stazione ne ricevesse alcun riscontro positivo». Al di là della polemica, lo sguardo va al futuro di Montecampione, e da questo punto di vista il presidente dei residenti vede con piacere «la bandierina» piantata dall’amministrazione di Artogne sulla strada del Plan: il fatto che finalmente si stia intervenendo per la manutenzione viene giudicato un buon segno, una dichiarazione di appartenenza.

QUANDO il curatore fallimentare di Alpiaz si sarà liberato di strada, parcheggi e aree verdi si potrà dire di aver fatto un bel passo avanti sulla strada della rinascita. Certo ci sono gli alberghi da sistemare e riaprire, ma da subito «bisogna guardare avanti per superare i campanilismi - aggiunge Birnbaum - perché Montecampione è un cavallo da cavalcare che può dar frutto a tutta la bassa valle, ma deve trovare convinti sostenitori a livello intercomunale. L’ultima opportunità che ci si presenta è quella offerta dalla Msa di Iorio e Ghidini; un treno che passa nel quale dobbiamo credere tutti, dai comuni di Artogne, Piancamuno, Gianico e Darfo al Consorzio, per trovare i finanziamenti necessari al rilancio invernale ed estivo».

L’invito è a considerare «la stazione turistica come parte integrante del territorio della bassa valle; un territorio che non ha grandi concorrenze in zona e che può fare da volano economico a vantaggio di tutti». Saranno le prossime scelte a chiarire quanto le considerazioni di Birnbaum sono condivise dagli enti pubblici. In ballo ci sono infatti la chiusura dei fallimenti, la gestione di alcuni servizi pubblici come l’acquedotto e la fognatura, la presa in carico delle aree standard, e scelte urbanistiche (il laghetto in Bassinale per l’innevamento artificiale) capaci di influire sugli impianti sciistici e sul futuro del comprensorio. D.BEN.

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