Canoni extra, l’Enel non concede sconti

L’esterno della centrale idroelettrica di EdoloLa vasca di accumulo e pompaggio dello stesso impianto

Il tema centrale è di quelli forti, e tanti a Edolo volevano sapere dall’ultimo consiglio comunale se, finalmente, al termine di estenuanti trattative l’ente locale fosse riuscito a strappare uno «sconto» sulla somma da restituire., Era stato lo stesso sindaco Masneri, l’ottobre scorso proprio in consiglio, a dire che avrebbe riconosciuto il debito fuori bilancio con l’Enel (2,3 milioni di euro tra capitale e interessi percepiti indebitamente, che una sentenza della Corte di Cassazione ha imposto di restituire) solo dopo aver sottoscritto un accordo al ribasso., Purtroppo per le finanze comunali, e per i cittadini, non è andata così., L’unica concessione del creditore è una dilazione decennale per la restituzione della somma., Lo si è saputo durante l’ultima assemblea in videoconferenza, con i consiglieri convocati per approvare, appunto, il riconoscimento del debito fuori bilancio e l’intesa raggiunta., I due punti all’ordine del giorno (in discussione c’erano anche una variazione al bilancio e la consueta approvazione dei verbali della seduta precedente) sono passati col «no» della minoranza., L’accordo tra l’ente locale e il colosso elettrico pone quindi una pietra tombale su una vecchia e controversa vicenda riconducibile ai sovracanoni di ripompaggio della centrale idroelettrica sotterranea alle porte del paese., SEMPLIFICANDO al massimo, e precisando che i guai sono iniziati quando a governare non era l’attuale maggioranza, ma le giunte guidate prima da Giampiero De Toni e poi dal suo delfino Berardo Branella, la questione sta in questi termini: in seguito a un pignoramento effettuato dal Comune, nel 2005 l’azienda elettrica aveva versato circa due milioni per le annualità dal 1999 al 2003., Ma dopo ricorsi e controricorsi che hanno svenato le finanze comunali e arricchito gli studi legali, la Cassazione ha stabilito che l’Enel era tenuto a versarne solo 260 mila e condannato il Comune a restituire quanto incassato in più.

In ballo tra capitale e interessi, come detto, una cifra superiore ai 2,3 milioni., Il sindaco ha comunicato che la restituzione avverrà in dieci rate: 120mila euro all’anno per i primi cinque anni e 250mila euro per gli altri cinque relativamente alla quota capitale, mentre i 518 mila euro di interessi, sempre rateizzati, probabilmente saranno compensati con entrate per altri accertamenti che il Comune ha in corso., «Avremmo stretto la mano al sindaco se l’accordo avesse rispecchiato le anticipazioni di ottobre - premette Ivan Moles, capogruppo di Insieme Edolo vive -., Così non è stato e il Comune è tenuto a corrispondere quanto stabilito dalla sentenza., Anzi, secondo i nostri conteggi, sarà tenuto a pagare di più., Per trovare conferma alle nostra tesi - aggiunge Moles -, abbiamo chiesto agli uffici tutta la documentazione., Il nostro voto contrario è motivato dal non essere assolutamente stati coinvolti nelle trattative e dal ritrovarci con l’accordo stipulato e solo da ratificare in consiglio., Oltre alle somme su cui nutriamo dubbi, c’è anche da tenere conto che sia il revisore dei conti, sia la responsabile economica del Comune hanno espresso parere contrario»., •

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