Dal bosco
al legno «doc»
della Valcamonica

La sede del consorzio forestale dell'Alta Valle

Dopo l’incontro di dicembre a Paisco Loveno, un altro passo è stato compiuto a Edolo per la certificazione delle foreste della Valle dell’Oglio e della filiera del legno costituita dai consorzi forestali, dalle aziende boschive e dalle segherie. Nella sede del consorzio forestale dell’Alta Vallecamonica si sono incontrati i principali attori del progetto per fare il punto sull’iniziativa che, tre mesi fa, ha visto l’ottenimento della documentazione da parte dei consorzi della Bassa Valle e del Vivione, mentre le altre quattro aggregazioni consortili (Alta Valle, Due Parchi, Pizzo Badile e Pizzo Camino) concluderanno l’iter burocratico entro il prossimo 11 aprile.

«IL NOSTRO OBBIETTIVO - osserva l’assessore all’agricoltura e forestazione della Comunità Montana Carlo Sacristani - è quello di valorizzare la ricchezza del nostro territorio, i boschi e i prodotti che offrono. Non appena riusciremo a completare la certificazione della catena del legno, potremo sicuramente immettere sul mercato materiali eco-sostenibili e certificati. A vantaggio non solo dell’economia della Valle, ma anche del consumatore finale, che andrà ad acquistare un prodotto attestato da un riconoscimento ambientale. Ossia - aggiunge l’assessore - avrà la garanzia che il fornitore ha operato migliorando a monte le risorse forestali, mantenendo in salute e vitalità gli ecosistemi locali e conservando la diversità biologica, senza fare, insomma, tabula rasa delle aree boscate». Tra gli artefici di questo nuovo modo compatibile di coltivare il bosco ci saranno appunto i consorzi forestali. «Il fatto di essere certificati - ammette Gionatan Bonomelli, presidente dell’organismo consortile dell’Alta Vallecamonica - ci permetterà sicuramente di essere più competitivi sul mercato, e il fatto di avere i boschi certificati rafforzerà la filiera su tutto il nostro territorio». Nel corso dell’incontro edolese si è anche fatto il punto sugli ingenti danni causati lo scorso 29 ottobre alle abetaie camune devastate dalle trombe d’aria: un disastro ambientale per porre parzialmente riparo al quale Regione Lombardia ha stanziato una prima tranche di finanziamenti pari a oltre 1 milione e 900mila euro. «Finora come ente sovraccomunale abbiamo redatto 18 progetti per la bonifica delle aree più colpite - chiarisce Sacristani - e ben 14 di questi sono stati affidati ai consorzi, gli altri quattro a ditte boschive. La nostra speranza dopo l’ultimo incontro con l’assessore Fabio Rolfi - conclude - è quella che ci sia un’ulteriore iniezione di fondi, in quanto le risorse necessarie per sistemare i boschi della Vallecamonica si aggirano attorno ai 10 milioni di euro». Una somma non da poco, da stanziare da qui ai prossimi anni.

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