Glamour sì, ma a basso impatto Il Tassara Ghislandi fa scuola

Breno Alcune delle creazioni di moda sostenibile firmate dal Tassara Ghislandi RANZANICIL

Più di un brand della moda a basso costo sta seguendo da tempo la strada della sostenibilità, ritirando vestiti usati e offrendo prodotti realizzati con materie seconde., E lo stesso indirizzo guida la ricerca a livello didattico; per esempio nell’Iis Tassara Ghislandi di Breno, in quell’indirizzo Moda che periodicamente ottiene prestigiosi riconoscimenti., Nell’anno scolastico che sta per finire, le ragazze (e i pochissimi ragazzi) hanno dato vita al progetto «Fashion trashion»: un corso di promozione della moda sostenibile sfociato nella creazione di abiti realizzati per intero con materiali riciclati., «Hanno sviluppato una collezione di abiti unici prendendo ispirazione dalle ultime tendenze della moda - commenta Gianluigi Bendotti, docente e responsabile del progetto -, ma con un’attenzione particolare alla funzionalità e all’ecosostenibilità., Ogni pezzo è stato realizzato con cura e attenzione ai dettagli garantendo la qualità e l’estetica desiderate., Questa iniziativa dimostra che è possibile progettare e creare abiti alla moda senza dover sfruttare ulteriormente le risorse naturali, riducendo così l’impatto ambientale e promuovendo uno stile di vita meno impattante»., Per questa particolare operazione, la scuola ha avuto il supporto su più livelli di Valle Camonica Servizi vendite, una società, che aggiunge Bendotti, «condivide la nostra stessa visione»., E proprio la realtà società presieduta da Lucio Gagliardi ha regalato alla scuola superiore brenese pubblicazioni nelle quali sono raffigurati la trentina di capi realizzati, che verranno anche esposti nella sede del gruppo a Darfo., L’attività creativa è sfociata anche in un concorso, e la cerimonia di premiazione si è svolta nell’aula magna dell’istituto sotto la regìa della dirigente scolastica Roberta Pugliese visibilmente soddisfatta per l’ennesimo traguardo degli studenti.

I primi tre classificati di Fashion trashion?, Come vincitore è stato scelto Lorenzo Signorini, che ha realizzato il suo abito con immagini fotografiche, cartoline e ganci metallici., La piazza d’onore se l’è aggiudicata Elisa Cominini, che ha confezionato il suo vestito con fogli di carta di quotidiani, mentre il terzo posto è andato a Martina Massa, che ha composto il suo «pluriball» con polietilene a bolle d’aria., Ma il ricorso alle materie seconde è stato molto, molto più ampio., I 28 studenti in gara hanno utilizzato di tutto., Per esempio, Sofia Eraclio ha usato per l’anello d’apertura dell’abito le linguette in alluminio delle lattine e materiale plastico; Martina Moraschetti una teletta di recupero e applicazioni fatte di cialde da caffè usate; Rebecca Antonioli sacchi di cellophane e brillantini riciclati; Soulef Akkouche pure sacchi di cellophane e carte da gioco., E ancora: Mirea Maggioni ha usato stoffa recuperata dall’operazione «Floating piers» di Christo e sacchi azzurri imbottiti con materiale di scarto; Francesca Lambertenghi tela recuperata da scarti di lavorazione con l’applicazione di biglietti dei pullman usati; Lucrezia Macario ha fatto ricordo a pacchetti di sigarette vuoti e Carol Faccoli sacchetti di dolciumi e caramelle., «Ancora una volta studentesse e studenti del corso Moda si segnalano per creatività e vivacità - ha commentato la dirigente scolastica -., Hanno realizzato capi molto belli e ritengo che circondarsi di bellezza procuri benefici alla nostra scuola».•.

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