Graffiti, 100 mila euro
per curare lo «sfondo»

Una delle numerosissime rocce graffite camune BATCH

Se il contesto ambientale fosse in cattivo stato, il tesoro rappresentato dall’immenso patrimonio di graffiti rupestri della Valcamonica perderebbe una parte non secondaria della sua capacità di attrazione. Ecco perchè il Gruppo istituzionale di coordinamento del sito Unesco camuno e le amministrazioni comunali di Sonico, Sellero e Darfo hanno unito le forze, e grazie a un finanziamento di 100 mila euro (il 70% a carico della Regione) hanno lavorato per migliorare le condizioni di alberi e arbusti presenti nei parchi archeologici.

LA CADUTA di foglie e soprattutto la crescita di muschi e licheni mettono in pericolo le centinaia di rocce incise, e dopo aver adottato linee guida precise per la manutenzione forestale dei parchi, il Gic ha provveduto direttamente a realizzare interventi di miglioramento che sono stati affidati da diversi consorzi forestali; sempre però con la consulenza tecnica e scientifica del tecnico forestale Alessandro Ducoli del Parco dell’Adamello.

Entrando nei dettagli sono state eseguite potature di castagni e dei boschi cedui, al Coren de le Fate, per esempio, col coinvolgimento dell’amministrazione comunale di Sonico e di alcuni proprietari di castagneti, mentre nelle aree istoriate di Luine a Darfo e di Carpene a Sellero sono stati effettuati innesti e sono stati messi a dimora nuovi alberi.

Il presidente del Gic, Sergio Bonomelli, offre un commento positivo sugli interventi, ma annuncia anche la «continuazione dell’opera di monitoraggio e di manutenzione delle nuove piantagioni, mentre si stanno definendo materiali informativi per documentare le opere effettuate e per valorizzare il paesaggio naturale in cui sono inseriti i siti archeologici. Nel frattempo, rivolgendosi alle stesse professionalità la Sovrintendenza ha commissionato un intervento straordinario di pulitura del Parco nazionale di Naquane». L.RAN.

Suggerimenti