VALCAMONICA

Darfo, la pescicoltura rinasce e l'ex incubatoio diventa la nursery per sua rarità il gambero

L’ex pescicoltura di Darfo sta per essere riqualificata e attrezzata per allevare i gamberi autoctoni

Non sarà una semplice ripartenza, perché nell’incubatoio ittico di Darfo oggi malridotto e sostanzialmente abbandonato ci si occuperà anche dell’allevamento e della reintroduzione del gambero d’acqua dolce italico, quello «originale» quasi cancellato dall’inquinamento e purtroppo soppiantato da più specie alloctone e dannosissime.

Il ritorno in attività è sancito da un accordo tra Comune e Associazione dilettantistica pescatori sportivi: sulla carta vale centomila euro, ma per via delle ricadute ambientali la «resa» sarà molto più importante. L’iniziativa si inserisce nel progetto della Comunità montana per il «ripristino della connettività ecologica e della riqualificazione paesaggistico funzionale degli ambiti agrofluviali del fiume Oglio nella bassa Valle Camonica». Si tratta di «un accordo che si pone molteplici obiettivi - dice il sindaco Ezio Mondini-. Recupera l’area oggi in stato di abbandono; valorizza la fauna acquatica autoctona e riqualifica il territorio dal punto di vista turistico».

L’impianto in disuso, a pochi passi dalla ciclopedonale, potrebbe diventare importante anche dal punto di vista didattico: «Si tratta di un recupero del nostro patrimonio in campo naturalistico, turistico ed educativo perché qui si potranno svolgere anche attività per le scuole già previste nell’accordo» aggiunge l’assessore allo Sport Katia Bonetti. I pesci che saranno allevati qui potranno essere destinati a interventi di ripopolamento di specie autoctone minacciate, ma anche per la fase di accrescimento di esemplari provenienti dagli altri incubatoi, e l’impianto potrebbe servire anche alla coltivazione di piante acquatiche con la creazione di un vivaio sperimentale. «Crediamo fortemente in questa decisione - chiude Osvaldo Benedetti, assessore al Patrimonio -. Per questo abbiamo stanziato anche una somma importante (dei 100mila euro metà arrivano dalle casse comunali, 20mila dall’associazione che ha preso in carico il progetto e il resto dalla Regione) che servirà alla riqualificazione delle vasche e alla creazione di un ambiente per l’allevamento del gambero d’acqua dolce ancora presente nelle aree prossime al Monticolo». •.

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