Pitoti sotto chiave la domenica?
Qualcuno è aperto e fa il pieno

Ceto: un angolo della Riserva delle incisioni rupestri BATCH

In questi giorni l’attenzione degli operatori turistici e degli amministratori locali è concentrata sul Parco archeologico nazionale di Naquane e sui Massi di Cemmo, e la causa è la decisione della chiusura domenicale di febbraio e marzo presa dalla Sovrintendenza per la carenza di personale che sta prevedibilmente suscitando malumori e perdite in termini di visitatori.

IN VALCAMONICA però si contano altre 7 aree ricoperte di graffiti, e tra queste la Riserva naturale delle incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, che con i suoi 300 ettari e con 400 rocce incise è in realtà la più estesa del territorio, e che negli ultimi anni è entrata in una parabola ascendente.

Pochissimi giorni fa il presidente della Riserva, Marco Lanzetti, ha presentato un bilancio positivo delle presenze nei tre siti di Nadro, Cimbergo e Paspardo. Si tratta di numeri significativi (relativi ai biglietti effettivamente staccati) che testimoniano la confortante crescita di estimatori nei siti negli ultimi 6 anni. Nel 2011 i ticket erano stati 2.152; 3.527 nel 2012; 4.032 nel 2013; 3.928 nel 2014; 4.838 nel 2015 e ben 6.124 nel 2016, con un incremento del 25% nell’ultimo biennio.

A queste cifre vanno poi aggiunte le gratuità e le presenze nella Riserva dei climbers a Campanine di Cimbergo, e anche gli ospiti delle foresterie. Lanzetti sostiene che, anche in considerazione della conformazione del territorio e della mancanza di recinzioni, tanti visitatori provenienti da Paspardo dopo aver percorso magari l’Osservatorio faunistico, accedono liberamente alle zone delle rocce incise, portando verosimilmente il numero complessivo di presenze attorno alle 12 mila unità all’anno.

Ed è sempre il presidente a sottolineare che «l’assenza di barriere per entrare nella Riserva costituisce uno dei capisaldi della filosofia di gestione, che abbinata a un programma di aperture del Museo didattico di Nadro, dei laboratori, dell’area didattica con la ricostruzione del villaggio e delle aree istoriate che sono accessibili ogni giorno dell’anno, (festivi compresi), e all’apertura e collaborazioni con gli operatori del settore, ha portato a eccellenti risultati; anche nell’ottica generale della promozione del turismo culturale della Valcamonica».

INFINE, Lanzetti si dice fiducioso sul futuro della Riserva, perchè la direttrice Tiziana Cittadini, il responsabile dei laboratori didattici del museo Maurilio Grassi e i loro collaboratori «promuovono per l’intero anno appuntamenti culturali che sanno richiamare un numero sempre crescente di visitatori interessati ad approfondire la storia più antica del nostro territorio».

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