Sicurezza, l’alta valle blindata
grazie alle nuove tecnologie

La centrale operativa di Ponte della rete di videosorveglianza BATCH

Senza esagerare si può affermare che si è aperta una nuova epoca in sei Comuni dell’alta valle. Un’epoca segnata sicuramente da un innalzamento del livello di sicurezza, ma anche da una riduzione della privacy. Gli occhi elettronici istallati sul territorio lo scorso anno per la vigilanza anticrimine sono appena diventati operativi.

LE OLTRE trenta telecamere distribuite nei luoghi sensibili dei sei Comuni, otto delle quali posizionate nei punti di accesso all’Unione (Tonale, Gavia, Mortirolo, bivio per Monno), sono governate da una sala operativa allestita negli uffici della polizia locale a Pontedilegno. Computer e monitor sono stati assegnati anche alla stazione dei carabinieri di Ponte e presto arriveranno anche a quella di Vezza d’Oglio. L’operazione è costata complessivamente più di 200 mila euro, la maggior parte dei quali erogati dalla Regione.

Come funziona il sistema? Innanzitutto precisiamo che gli strumenti sono di due tipi: videocamere che immortalano semplicemente persone e automezzi e altre, invece, in grado di leggere le targhe per verificare all’istante se i veicoli in transito (comprese le moto) sono coperti da assicurazione e sono stati revisionati. La rete è poi capace di individuare anche i veicoli rubati. «In qualsiasi momento possiamo quindi sapere quanti mezzi e quali modelli si trovano nell’area di nostra competenza - chiarisce il vicecommissario aggiunto Giacomo Giorgi, comandante della locale dell’Unione -. Addirittura possiamo creare una black list di vetture e sapere quando queste eventualmente passano da uno dei varchi».

Le telecamere riprendono 24 ore su 24 e gli uomini di Giorgi possono interrogare il computer per conoscere quanti veicoli sono transitati, per esempio, la tal settimana, di che nazionalità erano e se la loro documentazione era in regola. Quelli fuorilegge sono individuati ma i conducenti non possono essere sanzionati a posteriori. «Una nostra pattuglia deve essere sul posto - ricorda Giorgi - e contestare l’irregolarità che è stata trasmessa dal sistema al tablet in dotazione. Un altro compito di questi strumenti, quello forse più importante, è quello di fare da supporto alle indagini per identificare gli autori di furti e altri reati: anche solo con alcuni numeri o lettere della targa riferite da un testimone possiamo risalire al tragitto fatto dall’auto utilizzata dai malviventi e al proprietario».

L’Unione dell’alta valle è stata finanziata dalla Regione anche per l’anno in corso: oltre che per nuovi impianti di videosorveglianza, il contributo in arrivo servirà per l’acquisto di un nuovo fuoristrada, di quattro tablet e di altrettanti smartphone per i quattro agenti in servizio.

Suggerimenti