Sull’«ecomostro» di Ono sindaco e Legambiente si scambiano bordate

Il capannone con «vista» sulla Concarena

Comprende anche un botta e risposta tra ambientalisti e amministrazione comunale la polemica nata a Ono San Pietro attorno alla nascita di un nuovo capannone che deturpa la vista della Concarena., Protagonisti il circolo camuno di Legambiente e la sindaca Elena Broggi: al centro del dibattito le dimensioni extra large del polo logistico in fase di costruzione della società Cominparfum., In sintesi, Broggi ribadisce che Legambiente era a conoscenza da tempo, informata con altri enti, dell’iter e dell’approvazione di quel Piano di governo del territorio (avvenuta nel 2010) che individuava anche l’area artigianale in questione., Il presidente di allora, Guido Cenini, sostiene invece di non essere mai stato interpellato né di aver partecipato a riunioni sul Pgt del paese, e ricorda anche che non conosce Elena Broggi.

Lei replica mostrando la comunicazione datata 4 marzo 2008, e indirizzata a enti e associazioni ambientaliste con la quale il Comune procedeva alla redazione del Pgt, invitandole a un incontro pubblico., Il sindaco mostra anche la lettera invito alle associazioni, all’ex corpo forestale dello Stato e al Consorzio forestale Valle Allione, con la quale, dopo aver informato del deposito del Documento di Piano del Pgt e della Valutazione ambientale strategica, avvenuto l’11 giugno 2009, convocava per il 29 luglio la seconda e conclusiva Conferenza di valutazione ambientale del Documento di Piano., IL NUOVO presidente di Legambiente, Livio Pelamatti, conferma però le dichiarazioni del suo predecessore, negando che l’associazione «abbia in qualche nodo avallato nel 2010 lo strumento di piano che consente la costruzione del capannone., Legambiente è da sempre schierata contro le aree industriali cresciute a dismisura sul fondovalle, che hanno allungato la schiera dei capannoni abbandonati o male utilizzati., Siamo di fronte a un ecomostro - prosegue - che procura un piccolo ritorno immediato ma che finirà col penalizzare gli abitanti del paese: altri Comuni della valle si ritrovano con aree compromesse senza essere in possesso dei mezzi per ripristinarle».

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