Tragedia sotto la Croce:
caso giudiziario riaperto

Non è ancora arrivata a conclusione la triste e complessa vicenda prima umana e poi processuale creata dal crollo, all’Androla di Cevo, di quella Croce del Papa oggi tornata al suo posto.

Lo scorso 9 febbraio il giudice Carlo Bianchetti aveva emesso le sentenze e disposto i rinvii a giudizio nei confronti dei cinque principali imputati per l’incidente avvenuto il 24 aprile di tre anni fa e che aveva causato la morte del 21enne loverese Marco Gusmini. Nei mesi scorsi però il Gip Alessandra Sabatucci aveva chiesto al pm Caty Bressanelli un supplemento d’indagine a carico di altri 5 indagati. La scorsa settimana il pm ha concluso i propri accertamenti su don Santo Chiapparini, monsignor Ivo Panteghini, don Filippo Stefani, Bortolino Balotti ed Elsa Belotti, che a quel tempo erano consiglieri dell’associazione Croce del papa e per i quali la stessa Bressanelli aveva chiesto l’archiviazione, trovando però l’opposizione della famiglia Gusmini.

Gli ultimi sviluppi? È di ieri la notifica a due sacerdoti (è stato escluso monsignor Panteghini) e ai due laici citati poco sopra della chiusura delle indagini preliminari nei loro confronti, con la formulazione di una ipotesi di reato piuttosto articolata. I quattro sono accusati di «non aver adempiuto agli obblighi di manutenzione previsti dal manuale d’uso del manufatto ligneo e, comunque di non aver rispettato le cautele manutentive consigliate dall’ordinaria diligenza, prudenza e perizia, in particolare non provvedendo alla verifica dello stato del legno e alla conseguente catramatura periodica».

Adesso gli indagati potranno prendere visione della documentazione che li riguarda, e hanno 20 giorni di tempo per presentare eventuali controdeduzioni, per produrre memorie e anche per chiedere d’essere interrogati o di rilasciare dichiarazioni spontanee. Solo poi avverrà o meno il loro eventuale rinvio a giudizio. L.RAN.

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