Un colpo di ruspa ai rischi Apre il cantiere dedicato al torrente Rovinazza

Uno scorcio dell’area del torrente Rovinazza, a Darfo

Dai progetti in attesa di fondi di Artogne agli interventi idraulici al via di Darfo., Dove è stato aperto il cantiere lungo il torrente Rovinazza: uno snodo importante per garantire la sicurezza dei cittadini., «Proprio in questi giorni - commenta il sindaco Ezio Mondini - stiamo assistendo a un tam tam mediatico intorno al tema della tutela del territorio e della cura delle fragilità per prevenire disastri ambientali che possono incidere sulla vita delle persone., Da sempre la nostra amministrazione ha mobilitato tutte le energie a disposizione per proteggere il territorio, e uno dei frutti di questo impegno è l’apertura del cantiere della Rovinazza»., L’operazione prevede la sistemazione idraulica forestale del corso d’acqua: «La burocrazia per l’avvio dei lavori non facilita l’azione amministrativa; da parecchi mesi si sta provvedendo a tutti i passaggi necessari e ora, finalmente, si è arrivati all’apertura alle Razziche, vicino alla vasca di decantazione, del campo base, mentre il cantiere vero e proprio sarà aperto a monte della vasca e sarà raggiungibile utilizzando una pista esistente lungo la strada del Dosso Rognone».

I LAVORI prevedono la realizzazione di una briglia, il rivestimento in pietrame locale e la realizzazione di scogliere di protezione in massi ciclopici a secco a protezione delle sponde., L’obiettivo è prevenire eventuali danni che potrebbero derivare da una intensificazione della portata del torrente Rovinazza dovuta a piogge intense; senza contare la franosità dei versanti e l’elevata pendenza del corso d’acqua, capace di portare a valle anche grandi quantità di materiali., «L’unica vera azione a nostra disposizione per evitare i danni che possono derivare dal maltempo è la prevenzione - aggiunge Giacomo Franzoni, assessore ai Lavori pubblici -., Attraverso queste azioni intendiamo proseguire nell’opera di tutela, anche provvedendo alla sistemazione di interventi realizzati negli anni che non sempre sono in buono stato di conservazione»., I costi?, 430mila euro, 280mila finanziati con un bando regionale, il resto a carico del Comune.

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