Via Torino, l’allargamento
finalmente è al traguardo

L’affresco ritrovato e restaurato BATCH

Processione agevolata a Mazzunno per la festa del patrono San Giacomo in programma questa sera. Sono infatti terminati i lavori di ristrutturazione dell’edificio responsabile della strozzatura nel centro della frazione di Angolo. Da una trentina di anni si discute e si polemizza sull’allargamento di via Torino; il cammino accidentato del progetto aveva subito un primo stop nel ’99 con il cambio di Amministrazione e la modifica della modalità di intervento.

L’IPOTESI dell’acquisizione da parte del Comune e della successiva demolizione di alcuni edifici era stata però bocciata dalla Soprintendenza, che si era messa di traverso all’abbattimento dello stabile di via Torino responsabile del restringimento. Da qui il progetto di ristrutturazione con l’arretramento di alcuni metri della strada sdoganato nel 2009. Solamente nel 2014 però è arrivata l’approvazione e la richiesta di finanziamento alla Comunità Montana. Iter finito? Macché: pochi mesi dopo il passaggio in Consiglio avviene il cambio nella guida amministrativa; la nuova giunta di Alessandro Morandini conferma l’intenzione di procedere ma decide di realizzare i lavori per lotti. Così il finanziamento della Comunità Montana di 270 mila euro per metà viene destinato ad asfaltature. Nel giugno dello scorso anno il via al cantiere. L’edificio non si è però «dato per vinto»: durante i lavori infatti è stato scoperto un affresco che ha richiesto l’ennesimo intervento della Soprintendenza. A rallentare il tutto anche il freddo dell’inverno.

E così la conclusione dell’intervento, prevista per l’autunno del 2016, è slittata fino alla fine del giugno scorso. In dettaglio, sono stati sistemati la facciata e il tetto, restaurati l’affresco e i ballatoi in legno e, cosa più importante, guadagnato lo spazio sufficiente per allargare la strada. Manca solo l’asfaltatura per completare l’opera. Ora si apre la riflessione sul futuro dell’edificio, che per essere completamente recuperato necessita di altri 150 mila euro. L’idea è quella di farlo diventare uno spazio espositivo e un museo etnografico, ma la discussione è ancora prematura.G.GAN.

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