Al debutto la nuova biblioteca

Don Pietro benedice la nuova biblioteca di Agnosine BATCH

Più grande, piè moderna, più efficiente. Ad Agnosine è rinata la biblioteca comunale. Grazie a un investimento di 216.000 euro che ha trasformato lo spazio da 220 metri quadri in presidio sociale e culturale.

LA BIBLIOTECA di Agnosine è disposta su un unico piano, il secondo, dopo che dal 2004 al primo dello stesso edificio è ospitato il municipio. «Abbiamo speso prima 120.000 euro per l’acquisto e per i lavori di risistemazione - spiega il sindaco Giorgio Bontempi - usando un avanzo di amministrazione, e ora gli ultimi 96.000 euro per completare l’opera».

Dopo nove mesi di chiusura, la biblioteca ha ripreso in pieno la sua funzione. «I volumi a scaffale sono 11.000, e i prestiti-anno sono saliti ora a circa 1.500 - spiega la bibliotecaria Sara Valenza - Ovviamente per il futuro l’obiettivo è quello di continuare a crescere, anche grazie alle tante iniziative avviate».

E per festeggiare questa rinascita, il Comune ha invitato alla cerimonia di inaugurazione del nuovo spazio (che in realtà aveva già riaperto le porte, in sordina, l’anno scorso) l’assessore regionale Cristina Cappellini e il consigliere lombardo Fabio Rolfi, oltre alle autorità locali, dal parroco di Agnosine don Pietro Chiappa al presidente della Comunità Montana Giovanmaria Flocchini con l’assessore Claudio Ferremi.

«IN PROVINCIA di Brescia la periferia mostra sempre più di essere il centro produttivo e culturale di riferimento», ha dichiarato l’assessore Ferremi. Mentre dall’assessore Cappellini è arrivato un messaggio positivo. «Sempre più risorse sono destinate da Milano ai progetti dei Comuni, in particolare quelli periferici». E una considerazione: «Si assiste anche a una continua crescita nell’uso dei supporti elettronici. Ma fondamentale è che siano complementari al libro, non sostitutivi. Sfogliare le pagine di un libro non avrà mai eguali». Significativa al proposito una delle frasi scritte sui muri della biblioteca, a firma di Emily Dickinson: «Nessun vascello c’è che, come un libro, possa portarci in terre lontane». La festa si è poi chiusa con con una serie di letture in italiano e in dialetto accompagnate dalla musica. Infine, il buffet per tutti. Autorità, invitati, ma soprattutto lettori, che finalmente possono contare su una casa con i fiocchi.

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