La mobilitazione del mondo del volontariato per offrire strumenti utili a contrastare la pandemia è stata davvero, come sempre, grandiosa, confermando che in un Paese pieno di difetti a mancare non è di certo la generosità delle persone., E parlando di generosità non si può dimenticare quella quasi «strutturale» degli alpini., Il mese scorso il nostro giornale si è occupato della campagna lanciata e attuata in poco tempo dalle penne nere della Valsabbia e del Garda, sempre in prima linea per aiutare chi ha bisogno anche sostenendo le persone costrette a casa dal coronavirus., L’ANA TERRITORIALE, rappresentata dalla grande sezione Monte Suello, aveva lanciato una raccolta fondi a favore di ospedali, case di cura, case di riposo e associazioni di volontari del soccorso, e si era ritrovata rapidamente in cassa quasi novantamila euro subito destinati all’acquisto di attrezzature richieste dall’ospedale di Gavardo e da quello di Desenzano., Proprio gli alpini della Monte Suello, una realtà che ha sede a Salò e che raccoglie 57 gruppi sparsi sull’ampio territorio di Valsabbia e Garda, spendendo circa 60mila euro avevano fatto arrivare quanto richiesto dai due nosocomi.
Ma l’operazione non si è fermata; come del resto non si è esaurita l’emergenza sanitaria., LA RACCOLTA è proseguita, e ora ha ormai superato quota 106mila euro., Intanto un’altra fetta di quanto recuperato, altri 30mila euro (finora è stato investito circa il 90% dei circa 106mila euro incassati), è stata utilizzata per offrire supporto alle case di cura di Barbarano di Salò e a Villa Gemma di Gardone Riviera, oltre che ad alcune Rsa e a gruppi di volontari del soccorso pubblico del territorio valsabbino e gardesano., Non è ancora finita, dicevamo, l’impegno solidaristico del mondo alpino prosegue ancora e quindi prosegue la raccolta fondi: la base economica per confezionare presto altri «regali» di vitale importanza nei settori dell’assistenza sanitaria e sociale ai tempi della pandemia., •