il compleanno

«Don» Carlo, da Sabbio Chiese alla Bolivia: è festa per le sue 108 candeline

Carlo Pietro De Leonardis nella sua casa boliviana con le due figlie Barbara ed Elisabeth e gli altri membri della famiglia PASINETTIM

A La Paz, capitale della Bolivia, Carlo Pietro De Leonardis, originario di Sabbio Chiese taglia oggi il traguardo dei 108 anni, in discreta salute e con la volontà di continuare ad esercitare i suoi diritti civili per l’Italia attraverso il voto che nei mesi scorsi rischiava di essere messo in discussione da complesse questioni diplomatiche e di registrazione anagrafica. Ma nel settembre scorso don Carlo ha votato per il rinnovo del Parlamento italiano Seppur innamorato della Bolivia in cui vive da 70 anni, non è da meno il suo sentimento per l’Italia e per Sabbio Chiese, dov’è nato il 2 gennaio 1915. Tanto che per scelta, da sempre possiede solo il passaporto italiano, non quello boliviano.

Chi è  Carlo De Leonardis

Don Carlo, come lo chiamano ormai in segno di deferenza per la sua età, è nato a Sabbio Chiese nel 1915; tre 3 settimane più tardi in quella stessa abitazione si spegna il nonno, Pietro Felter, esploratore e diplomatico e fu nell’Harar, in Etiopia, col ruolo fondamentale nelle trattative diplomatiche tra il governo di Roma e le autorità abissine, in primis il ras Makonnen, di cui fu fraterno amico.

Carlo, che porta anche il nome del nonno, è figlio di Pierina Felter e del pugliese Francesco De Leonardis. Alla fine degli anni ’40 il giovane Carlo approda in Colombia. Non è emigrante, ma è parte di una spedizione di ricerca mineraria. Lì rimane per 6 mesi, poi ritorna in Italia. Ma dieci anni dopo riparte per la Bolivia, dove ha subito contatti con aziende del Sudamerica (Gruppo Techint, oggi Tenaris) e inizia il lavoro di rappresentante per Techint, ma anche per Alitalia, Fiat Industriale. «Ed è anche nominato maresciallo dell’ordine di Malta, prima plenipotenziario e poi ambasciatore, oltre a ricevere dal governo boliviano, in segno di stima, il ’Condor delle Ande’» spiegano le due figlie Barbara ed Elisabeth. Aggiunge Elisabeth di essere arrivata in Bolivia «nel 2019 e rimasta a causa del Covid, ora resto di sicuro finché ci sarà papà».

Le 2 sorelle invece hanno il doppio passaporto. Don Carlo conosce in Bolivia Julia Krutzfeldt, che sposa nel 1952, di lui parla con affetto anche Giorgio Martinotti, di Cuneo, che negli anni ’80 andò in Bolivia con l’Agip nucleare per delle ricerche geotermiche legate all’uranio, e vi rimase per 40 anni. Lui, geologo, collega del marito di Elisabeth, conobbe don Carlo, per un rapporto che continua. «L’ultima volta che è stato in Italia, già ultracentenario, venne a trovarmi. E io lo raggiunsi nel 2019, nel mio ultimo viaggio in Bolivia, rimanendo lì un mese. Tra noi s’è cementata una bella amicizia». Don Carlo, oggi 108 anni, legge ogni giorno il quotidiano, coltiva interessi e, come dice sempre «finché ce la farò, da italiano residente all’estero esprimerò da La Paz il mio libero voto». •

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