Gli amici uniti nella morte e nell’ultimo struggente viaggio

Da sinistra: Imad El Harram e i cugini Imad e Salah Natiq. I tre giovani sono deceduti insieme agli amici Dennis Guerra e Irene Sala nel tragico incidente di Rovato

Salutati Dennis Guerra e Irene Sala, i due amici di Villanuova sul Clisi e di Sabbio Chiese di 17 e 19 anni morti con Imad El Harram e Imad e Salah Natiq sabato scorso lungo la sp 45, a Rezzato, ora la comunità musulmana della Valsabbia si dedicherà tutta alle pratiche necessarie per l’ultimo saluto ai tre giovani marocchini di 19 e 22 anni, che verranno seppelliti in Marocco, come dice la tradizione. Prima il funerale celebrato con il rito islamico. E poi l’attesa del volo che trasporterà le salme dei tre ragazzi nella patria dei loro genitori. Già domenica, ricevuto il nulla osta, i due cugini Imad e Salah di Nozza di Vestone e l’amico Imad di Preseglie, sono stati trasportati alla Domus Aurora di Gavardo, una struttura che già opera con le varie comunità islamiche della zona. E sempre domenica, di sera, si è proceduto alla purificazione dei corpi col lavaggio utilizzando varie essenze e sapone neutro. Poi i corpi stessi sono stati avvolti ognuno in un telo bianco poi chiuso. Finita la purificazione si è tenuta la preghiera tutti insieme, con la presenza di un Imam, amico di famiglia, arrivato da Bergamo. Infine sono state chiuse e sigillate le bare.

Già lunedì sono partite in Consolato le pratiche necessarie per permettere alle famiglie di trasferire le salme dei loro cari in Marocco. Per poterlo fare serve il lasciapassare rilasciato dal Governo del Marocco. A quel punto i tre amici, uniti fin a dopo la morte, partiranno col primo volo disponibile per la loro ultima dimora. In Marocco saranno seppelliti per desiderio delle famiglie. Il funerale islamico inizia subito con lavaggio e purificazione del corpo, perché questo è stato abbandonato dall’anima fin dal momento stesso della morte. La cerimonia funebre va fatta quindi il più presto possibile, per permettere al corpo di ritornare subito alle sue origini, alla terra. Ma se questo può avvenire in Marocco in tempi brevi per chi lì risiede, diverso è se il defunto è si trova in un altro Paese. Entrano infatti in gioco tante variabili, come i lunghi adempimenti burocratici ma anche una coscienza religiosa diversa: se per il mussulmano bisogna fare in fretta perché glielo impone il suo credo, altre religioni hanno difficoltà a comprendere questa urgenza e possono nascere fraintendimenti. Ma per fortuna spesso si cerca di agire nel rispetto delle usanze altrui. Ed è quindi lecito pensare che tutto si concluderà nei tempi previsti. A sostenere i costi dispendiosi del trasporto potrà servire anche la raccolta fondi lanciata su gofundme.com   da un amico dei giovani, con l’obiettivo di dare una mano alle famiglie travolte dall’inconsolabile lutto. Quasi 20mila gli euro raccolti. 

Intanto per Imad El Harram di Preseglie, grande appassionato di calcio e giocatore dai piedi buoni, parlano i suoi compagni di squadra dell’Ac Preseglie: «Giocava con grande passione, ed aveva un piede sopraffino. Era un centrocampista di belle speranze. Senza contare che mai con lui in campo si erano verificate risse. Il suo “essere in partita” ha sempre voluto dire mai un comportamento fuori dalle righe». El Harram era entrato in questa squadra nel campionato 2018/2019: «Aveva subito saputo farsi voler bene. Poi il campionato 2019/2020 lo abbiamo giocato solo a metà causa Covid, ed il successivo - spiega Matteo Eggiolini, anche lui centrocampista del Preseglie e, nel gioco e negli schemi della squadra, anima gemella di El Harram - non lo si è proprio giocato. Il campionato 2021/2022 invece lo abbiamo giocato fino alla pausa invernale, e proprio ora stanno riprendendo gli allenamenti». Ma alla ripresa purtroppo, Imad El Harram ed il suo talento non saranno più della partita. •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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