LA STORIA

Muscoline, la start up della bellezza fonde Africa e Valgobbia

Sharon con alcune confezioni della crema africana diventata il prodotto bio di una start up

Probabilmente non è il solo caso, ma per una giovane coppia di Muscoline, il primo lockdown è stato il trampolino di lancio per creare una start up che incrocia tradizioni africane e know how lumezzanese. Nella primavera del 2020 il mondo si è fermato regalandoci il tempo per osservare chi ci sta attorno, e Roberto Fogli, giovane imprenditore della Valgobbia, giorno dopo giorno guardava la moglie Sharon Osei (di Brescia) impegnata in cucina a realizzare in un padellino una crema a base di burro di karitè proveniente da un’abitudine familiare.

«La pelle nera ha strati in più rispetto a quella bianca - racconta Sharon -. Stesso discorso per i nostri capelli, che sono crespi e deboli. Da sempre il burro di karitè è la risposta per chi ha questi problemi. Una situazione che ben conosco, ma sul mercato è difficile trovare prodotti specifici di qualità. Mia mamma si è sempre fatta portare il karitè dal Ghana e per noi era diventata un’abitudine fare la crema in casa personalizzandola con oli e fragranze». Una tradizione antica che da qualche settimana è diventata un brand acquistabile online e nelle migliori farmacie di Brescia e provincia. Le creme formulate con la ricetta originale si chiamano come la nonna di Sharon: «Ma Liz». «Aveva un rito con il quale ancora mi coccolo: ci riempiva di burro dai capelli ai piedi per poi avvolgerci in panni caldi - ricorda la ragazza -. Mi piace pensare che chi userà i nostri prodotti potrà coccolarsi nello stesso modo».

Al di là dell’elemento commerciale, le creme acquistabili su www.malizbeautycare.com rispondono a un bisogno reale. «La nostra produzione è completamente biologica, la materia prima arriva dall’Africa - precisano i due imprenditori - noi ci abbiamo messo tecnologia e nuove competenze».

Il desiderio di Roberto e Sharon è di poter acquistare il burro senza intermediari per garantire anche un lavoro più interessante ai produttori africani. «Abbiamo iniziato con l’importazione del karitè - aggiunge Roberto -, poi c’è stata la ricerca di un terzista certificato per arrivare a creare il brand e la rete di vendita». La formulazione base è unica, poi viene declinata per tre tipi di pelle: molto secca, secca e sensibile. «Deve essere un prodotto inclusivo, non vogliamo farne una questione di colore, ma di necessità - precisa Sharon -. Nelle nostre campagne non ci saranno solo i belli e i perfetti della tv, ma anche modelle oversize. Vogliamo assicurare rimedi di qualità accessibili a tutti, proprio perché per qualcuno potrebbe essere un bisogno primario».

I prezzi? 12 euro per il barattolo da 100 grammi, 18 per i 250 e 28 per quello da mezzo chilo. «Vorremmo chiudere il primo anno con mille clienti attivi e circa due o tremila vendite - progetta Roberto -. Una ricerca di mercato ci dice che solo in Italia abbiamo un milione di potenziali clienti».•.

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