Maschere, riti e musica:
aspettando il Carnevale
Livemmo si veste a festa

La festa in piazza sarà a base di balli sfrenati e gogliardia BATCH

Cresce l’attesa a Livemmo per il Carnevale, con i figuranti impegnati negli ultimi ritocchi ai tradizionali costumi. Come sempre, saranno la «Vecia del Val» e l’«Omasì del Zerlo» le maschere protagoniste dell’antica festa a base di balli e danze fino allo sfinimento. L’appuntamento clou è fissato per domenica 19 alle 14.30, quando i figuranti scenderanno in piazza per le tradizionali «matulade». La «Vecia del Val» trasporta l’uomo nel grosso cesto usato per setacciare l’orto, ribaltamento giocoso del tradizionale asservimento della donna all’uomo. L’«Omasì del Zerlo» è invece il «malghés» che trasporta il contadino nel gerlo, cesto usato per il letame: nella scala sociale l’agricoltore era un gradino più su dell’allevatore, che del suo fieno aveva bisogno. C’è poi il «Doppio», o uomo bifronte, che mostra lo smarrimento dei contadini dopo il boom economico: ha viso e vestiti uguali sui due lati e indossa i tradizionali «sgalber» (gli zoccoli chiusi).

LE ALTRE MASCHERE in piazza saranno il diavolo, il parroco, le irriverenti suore, la strega, il dottore, l’«Osela-dur» (con in gabbia un pennuto senza ali né penne), l’asino vero che corre, gli arzilli vecchietti che ballano. E un gioco di scialli, panciotti, camicette di pizzo, mutandoni, mantelli e foulards, abiti tipici del contadino, con il rumore degli zoccoli che battono e del «chigamàt» (zufolo di budello di maiale) che suona. Dentro il Carnevale ci saranno scene di antichi mestieri (boscaiolo, ebanista, mandriano, spaccalegna, falegname), verranno esposti i prodotti del territorio e ci saranno frittelle e vin brulè per tutti. Il clou della festa durerà un paio d’ore, con musica e balli. Altre info sul sito dell’associazione «Riflessi di Luce».M.PAS.

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