Caccia «semplificata» Ambientalisti in trincea

Novità per i capanni da caccia

La premessa è importante, e ricorda che «poche leggi regionali hanno subito tante modifiche quanto la 26 del 1993»., La norma che regolamenta la caccia in Lombardia - ricordano Wwf, Lac, Lav, Enpa, Lipu e Cabs - è stata cambiata oltre 30 volte in 26 anni «svilendo i contenuti che riguardavano la tutela del patrimonio faunistico, e spesso contrastando la legge nazionale 157 del 1992 che impone anche il recepimento di tutte le direttive internazionali»., Trenta cambi in corsa che sono aumentati nelle ultime ore con nuove e pesanti modifiche inserite in una «legge di semplificazione» che contiene anche provvedimenti non venatori., «Nel tempo sono andati persi alcuni dei principi cardine per rendere compatibile la caccia con la conservazione della fauna e l’ambiente - proseguono le associazioni -; per esempio, tra le più importanti, il legame del cacciatore con il territorio e la forma esclusiva di caccia, senza dimenticare la mancata approvazione di una pianificazione faunistica regionale che la legge nazionale impone»., ADESSO, secondo Wwf, Lac, Lav, Enpa, Lipu e Cabs, la situazione è peggiorata: «Con le nuove modifiche approvate è stato fatto l’ennesimo regalo alla lobby dei cacciatori più estremisti, in una Regione in cui è presente una delle aree nazionali più critiche per il bracconaggio, la fascia prealpina tra Brescia e Bergamo, con una sempre più scarsa vigilanza e con una progressiva perdita di aree naturali., Un regalino prenatalizio dopo l’ennesima figuraccia sul tema della caccia in deroga e della cattura con reti di piccoli uccelli selvatici».

Le modifiche approvate cancellano il limite di 55 giornate di caccia, «provvedimento voluto solo per accontentare i cacciatori da appostamento che abbattono la fauna migratoria, visto che per tutti gli altri, stante il limite di 3 giornate di caccia settimanali, il provvedimento approvato non cambia nulla», sottolineano le associazioni., Poi c’è l’eliminazione dell’obbligo di segnare la fauna appena abbattuta, introducendo il termine «recupero» per l’annotazione del capo abbattuto, «in totale contrasto con la norma della legge nazionale appositamente modificata in applicazione della direttiva europea, che impone che la caccia sia sottoposta a rigidi controlli»., Ma per Wwf, Lac, Lav, Enpa, Lipu e Cabs «l’apice dell’irrazionalità sono le modifiche del metodo di misurazione delle distanze tra i capanni da zone di divieto, che d’ora in poi si dovranno verificare seguendo la morfologia del terreno e non in linea retta, tornando all’arcaica bindella metrica sostituita da tempo dal Gps»., Le contromosse?, Le associazioni segnaleranno al Governo tutti i profili di incostituzionalità al fine dell’impugnativa e stigmatizzano la maggioranza del consiglio regionale «che non ha avvertita la necessità di ascoltare gli ambientalisti e che ha accontentato la parte più oltranzista dei 61 mila cacciatori lombardi, lo 0,6% dei cittadini, ignorando che la biodiversità è un valore per tutti»., •

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