Cai, per il dopo Ronchi
il timone a Rambaldini

Il rifugio del Cai a Bozzoline BATCH

Dopo la prematura scomparsa di Osvaldo Ronchi, il presidente innamorato delle cime ma anche della agricoltura di montagna che con la moglie Sandra aveva avviato all’Alpe di Zerma nella sua Bovegno la coltivazione dello zafferano, la sezione del Cai ha rinnovato il consiglio chiamando a guidarlo Alessio Rambaldini. Con lui, nel ruolo di vice, Renzo Poli, storico presidente della fondazione nel 1987 come sottosezione e poi dal ’94 come sezione. Insieme segretaria e tesoriere, Sandra Bregoli, vedova di Osvaldo. Coi loro consiglieri, puntando sui giovani, vogliono riportare gli iscritti, ora 175, agli oltre 300 degli anni Novanta.

IL PROGRAMMA prevede come primo impegno il prossimo 4 settembre la classica festa a Bozzoline, sotto il Muffetto, giunta all’edizione numero 26: tradizione ormai consolidata tra gli alpinisti bresciani nel ricordo dell’inaugurazione della capanna dedicata a Gianni e Mario Remedio. L’accogliente struttura, ricavata dalla ristrutturazione di un vecchio casinetto tutto in pietra, in splendida posizione baricentrica sia verso il Muffetto che verso il Crestoso e il Maniva, è il fiore all’occhiello del sodalizio bovegnese. Sempre aperta, oltre alla cucina al primo piano con fuoco e scaldavivande, è dotata al secondo di ben 16 posti letto con adeguati servizi.

Meta amata ormai anche da gruppi scolastici e oratoriani, la si raggiunge partendo da Graticelle di Bovegno: da lì sono segnalati percorsi facili e suggestivi di un paio d’ore attraverso le località Mughe o Rango. Domenica 4 sarà festa grande dalle 10.30, con gustose salamine alla griglia e polenta tiragna (prenotando sul posto prima delle 11). Info caibovegno.brescia.it.E.BER.

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