Dalla merceria alla passerella
Una saretina dà lezioni di moda

Veronica Pedrali col suo abito indossato da una modella BATCH

La capacità artigiana è quasi una dote ereditaria ancora molto diffusa nel nostro Paese. Una capacità che si manifesta in tanti ambiti produttivi, è che è molto ben rappresntata anche dal lavoro di una giovane creativa di Sarezzo. Si chiama Veronica Pedrali, ha 27 anni e sta vivendo un’avventura iniziata nel 2014 con l’apertura di una merceria poi ampliata in sartoria, e accompagnata da un meritato riconoscimento appena ottenuto alla «Fashion half marathon», la seconda edizione di una gara nazionale di moda organizzata, a Bergamo, dall’Ente fiera Promoberg in collaborazione con la spa Juki Italia e con la direzione artistica dell’Istituto di Moda «Luisa Scivales».

VERONICA si è diplomata nell’Istituto superiore di Moda «Mariano Fortuny» di Brescia, e tre anni fa ha aperto con la sorella Giulia un negozio in centro a Sarezzo. Poi ha saputo del concorso nazionale da una rivista specializzata e ha deciso di inviare la sua candidatura prima dell’estate. A settembre è arrivata la conferma, insieme all’indicazione del tema scelto: «Romantic dark». Così, per lei e altri 20 finalisti, è iniziato il batticuore.

«Durante la fiera Creattiva, l’appuntamento annuale dedicato alle arti manuali, abbiamo avuto tre giorni di tempo per realizzare il nostro abito partendo dalla cartamodello - racconta Veronica -. Ogni concorrente aveva a disposizione una postazione di lavoro attrezzata con macchine per cucire, taglia e cuci e altri materiali professionali. Abbiamo realizzato i nostri progetti con materiali scelti e forniti dagli organizzatori».

Lei ha presentato un abito elegante da cockatil realizzato in velluto nero e organza blu: «Ho valorizzato il giacchino in velluto con finiture fatte a mano - precisa - e ho arricchito l’abito in organza con rouches orizzontali (una arricciatura), e solo per questa lavorazione sono servite 4 ore di lavoro».

Inizialmente i riconoscimenti in palio erano solo tre, ma la giuria ha scelto di premiare 8 concorrenti con diversi riconoscimenti tra cui quello della critica e della giuria, due quarti posti, un terzo, due secondi e un primo vincitore. La stilista saretina è arrivata quarta con il suo abito, particolarmente apprezzato per la raffinatezza, e ha portato a casa un premio da 500 euro subito investiti in un macchinario di sartoria per la sua attività.

«Nel nostro negozio (si chiama Attacca bottone e si trova in via IV Novembre 15) ripariamo abiti, ma creiamo anche realizzazioni su richiesta». Insomma: alle due ragazze le idee non mancano e grazie a spirito di iniziativa e intraprendenza hanno saputo reinventare il concetto di merceria, offrendo comunque servizi tradizionali che oggi non sono semplici da trovare. «Molte delle mie capacità sartoriali sono dovute al lavoro sul campo - conclude -. La scuola mi hanno dato un’infarinatura, poi, come in tutti i mestieri conta l’esperienza. I ringraziamenti? A mio marito e alla mia famiglia che mi hanno sempre sostenuto nel mio percorso».

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