I mercati rionali
finiscono all’asta:
obiettivo rilancio

Uno dei mercati di Lumezzane BATCH

Sono gli appuntamenti tradizionali del mercoledì nel piazzale delle piscine a Pieve, del venerdì in piazza Paolo VI a Sant’Apollonio e del sabato tra via Bianchi e via Artigiani a San Sebastiano. Ma per i mercati rionali di Lumezzane, sulla scorta di quanto sta avvenendo a livello nazionale, è tempo di cambiamenti.

LA DIRETTIVA europea Bolkestein, infatti, recepita anche dal nostro Paese, obbliga gli enti locali a indire gare pubbliche per assegnare i posti nei mercati. Una normativa dettata dall’esigenza di liberalizzare e regolarizzare un settore che è sempre stato una sorta di giungla. E che a Lumezzane, come in altri grandi centri abitati, deve fare i conti con il progressivo calo di bancarelle e postazioni nelle tre frazioni. La Valgobbia, insomma, non attrae più come una volta. E le nuove regole potrebbero penalizzare ulteriormente l’offerta.

Pochi giorni fa il Comune ha pubblicato il bando, aperto fino ai primi di marzo, che mette all’asta i 134 posteggi disponibili, la maggior parte in scadenza tra maggio e luglio. In ballo ci sono 52 spazi (di cui 14 per gli alimentari) al mercato di Pieve, il più esteso del paese. Altri 36 (11 per gli alimentari) a Sant’Apollonio e 46 (12 per gli alimentari) a San Sebastiano. Ci sono due mesi di tempo per aggiudicarsi i posteggi mettendoci sopra una sorta di «ipoteca» visto che la concessione durerà fino a luglio del 2029.

PER PARTECIPARE gli interessati devono presentare domanda in Comune tramite lo sportello telematico del commercio. Poi via Monsuello entro aprile stilerà la graduatoria finale. La speranza è che i mercati rionali, magari con più offerta rispetto a quella attuale, possano ripopolarsi. Un disagio che riguarda soprattutto Sant’Apollonio, dove la penuria di venditori ambulanti è più evidente, anche per la quota di occupazione ritenuta eccessiva rispetto ai guadagni.F.Z.

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