Il giro d’Italia aiuta gli «ultimi»

Tommaso «Tommy» Foppoli durante il suo viaggio umanitario BATCH

Circa 2.400 chilometri sui pedali per raccogliere 2.700 euro. In estrema sintesi sono questi i numeri che hanno permesso a un 22enne di Villa Carcina di aiutare una storica campagna umanitaria in Brasile. Lo strumento è stato il suo originale giro d’Italia, e nei giorni scorsi, Tommaso Foppoli ha ricevuto alcune fotografie che testimoniano i lavori realizzati anche grazie ai soldi raccolti da lui.

«Impossibile nascondere l’emozione quando ho visto la scuola, le casette e i bagni dei bambini di Pacotì tirati a nuovo - racconta Tommy -. Un risultato ottenuto grazie all’aiuto di tante persone che ho incontrato».

La sua avventura si è conclusa lo scorso agosto dopo un lungo viaggio in sella alla bicicletta. Ha visitato molte città, si è innamorato di Napoli e ha toccato il cuore di tante persone proprio grazie questa singolare iniziativa. Di professione giardiniere, a novembre del 2015 aveva trascorso tre mesi in Brasile per collaborare con l’Operazione Lieta a Fortaleza. Tornato in Italia aveva deciso di imbastire il progetto «Pedalando con il sorriso» per aiutare nella sistemazione della scuola del villaggio di Pacotì.

DOPO aver terminato il lavoro stagionale è partito dal vivaio di Padenghe in direzione passo della Cisa per poi toccare Lucca, Siena e arrivare a Bolsena. Il viaggio è continuato poi verso la capitale e con un giro sul mare di Sabaudia per proseguire fino a Napoli, Ascea Marina, Scalera e Galatro, il paese d’origine della nonna in provincia di Reggio Calabria. Infine ha preso il traghetto per Messina e, dopo aver girato la Sicilia, è arrivato a Palermo, dove ha deciso di fermarsi. In media ha percorso 100 chilometri al giorno, ma ci sono state anche tappe da 190.

«Ho percorso circa 2.400 chilometri, ma è un conto approssimativo. Chi usa il contachilometri in bicicletta? - ironizza Tommy -. Quanto raccolto durante l’avventura estate è andato tutto alla scuola di operazione Lieta in Brasile, dove ho prestato servizio per tre mesi come volontario». L’esperienza itinerante è terminata con una festa organizzata dal fratello per permettere a Tommy di raccontarla, e oggi, dopo quasi un anno, sono arrivati i risultati di tutti quei chilometri.

«Quando ho pensato a questo viaggio volevo trovare un modo per dare un piccolo aiuto; un gesto verso quelle persone che ho conosciuto in Brasile - precisa -. Non ho mai pensato di raccogliere grandi cifre, ma sapevo che ogni piccolo aiuto sarebbe stato gradito». Altri viaggi in programma? «Quest’anno a luglio si lavora - risponde -; ma non escludo che in autunno mi venga voglia di pedalare ancora. Ovviamente sempre col sorriso».

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