il caso

Lumezzane, la stagione è chiusa da settimane e lui inventa la caccia primaverile

Una peppola trasformata in un richiamo vivo illegale

 Aveva una concezione tutta sua delle regole, dei tempi e dei divieti il capannista che pochi giorni fa ha allungato l’infinita serie dei cacciatori bresciani denunciati per illeciti venatori. Tanto personalizzata da essere riuscito a rimediare due denunce in pochi mesi. Nonostante la prima, per sua ammissione compilata nell’autunno scorso dai carabinieri forestali del reparto antibracconaggio Soarda, era ancora in possesso della licenza di caccia, e a settimane dalla chiusura della stagione venatoria stava sparando alle peppole - specie protetta - dal suo capanno al passo del Cavallo, sul territorio di Lumezzane affacciato verso la Valsabbia.

La segnalazione

Questa volta a sorprenderlo, seguendo una segnalazione arrivata dal Cabs (Committee against bird slaughter), sono stati i carabinieri forestali della stazione di Concesio. Durante l’appostamento organizzato nelle vicinanze del capanno i militari lo hanno sentito utilizzare un richiamo elettroacustico, il cui impiego è naturalmente vietato, e poi sparare alcuni colpi, e a quel punto sono usciti dal loro nascondiglio bloccandolo e recuperando sul terreno due peppole appena abbattute.

Successivamente gli agenti hanno controllato tutto il grande terreno parzialmente recintato di proprietà del cacciatore e sul quale insiste l’appostamento fisso, e nel farlo hanno individuato anche una rete di alcuni metri, motivo per cui tra i reati che hanno contestato al capannista c’è anche quello di uccellagione.

Le altre violazioni a carico del lumezzanese riguardano la caccia in periodo di divieto generale (la stagione si era chiusa il 31 gennaio), l’uso di mezzi non consentiti (il richiamo elettroacustico in funzione) e appunto l’abbattimento di specie non cacciabili. Ma anche la detenzione di uccelli protetti vivi, perché controllando la sua proprietà, i carabinieri forestali di Concesio hanno anche scoperto in un deposito sei esemplari di peppola e fringuello che ovviamente sono stati sequestrati.  

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