Superata la fase dell’emergenza del 29 e 30 ottobre, in alta Valtrompia è stato possibile stendere l’elenco dei danni e delle più urgenti necessità di ripristino: sulla viabilità comunale e agrosilvopastorale e sugli alpeggi danneggiati proprio alla vigilia dell’inverno., E il conto è salato, anche se esclude per il momento i danni ambientali complessivi, difficilmente quantificabili ma pesantissimi anche per il futuro., È il caso della foresta comunale di Vezzale, a Irma, con mille abeti rossi e faggi schiantati e il venir meno di risorse annuali per le casse civiche derivanti dal taglio programmato., SEMPRE restando nel campo dei danni pubblici, uno dei più pesanti è stato certificato a Pezzaze: quasi 240.000 euro solo per gli effetti del maltempo su viabilità e alpeggi., Il 30 ottobre, ricorda il sindaco Oliviero Gipponi, erano isolate la frazione Etto per la caduta di piante e frane sulla comunale che sale da Lavone; le cascine in località Rangù, dopo il bivio verso Pezzoro al Ponte della Frera e col Molinorso in piena ostruito dalla vegetazione trascinata.
Poi si è bloccata per frana la strada asfaltata Schioppetto che sale da Stravignino., Infine è caduta la frana, che da sola pesa nel conto per 110 mila euro, che ha bloccato la strada nella zona del villaggio Peschadoires, due tornanti dopo l’inizio della salita verso il colle di San Zeno, sulla via Don Salvi., Usando risorse proprie il Comune è intervenuto per rompere l’isolamento: prima verso Etto, Rangù, e poi sulla frana di Schioppetto., Si lavora anche (ma la strada è ancora chiusa) sulla Lavone-Etto: l’antico borgo è raggiungibile dal santuario di Savenone e da Pezzazole., Gravi, e preoccupanti per l’inverno ormai arrivato, anche i danni alle coperture delle malghe Valle dei Faggi e Prato Nuovo, prima del Colle di San Zeno (per 54 mila euro), e per finire va ricordato lo sfregio subito dall’abetaia privata di Monte Gardio, con 2000 piante cadute., •