IL PROVVEDIMENTO. L’area verde tra le vie Eritrea e Cassala verrà delimitata e chiusa parzialmente per limitare i danni

Vandali e risse
al «Venturini»:
recintato il parco

Un parco da difendere. FOTOLIVE

Manuel Venturi

Il parco Venturini chiude. Almeno in parte. Per cercare di contrastare le cattive frequentazioni che caratterizzano il parco soprattutto nelle ore serali, il Comune ha deciso di recintare parzialmente l’area verde intitolata all’ex assessore all’Urbanistica della Loggia, Mario Venturini, inaugurata nel maggio del 2014. Impossibile, dopo tante segnalazioni, fare finta di nulla: dopo i raid vandalici del marzo del 2016, in cui quattro writer (poi riconosciuti e denunciati dalla Polizia locale) avevano distrutto i pannelli realizzati dagli studenti di Brera, e le tante segnalazioni di degrado e microcriminalità, con schiamazzi e risse documentate anche da alcuni filmati circolati sui social network, l’amministrazione ha deciso di recintare il parco.

LA DECISIONE. «Abbiamo deliberato la recinzione incompleta dell’area per tutelare i residenti, perché i frequentatori del parco non possano avvicinarsi troppo alle residenze», spiega l’assessore al Verde pubblico del Comune di Brescia, Gianluigi Fondra, sottolineando però che la strada non è in discesa: «Ci stiamo confrontando con la proprietà, perché loro vorrebbero realizzare una struttura in legno, simile a quella che circonda le case esistenti. Ma questo porterebbe a una manutenzione molto costosa: perciò abbiamo chiesto che sia la stessa proprietà ad occuparsene, ma per ora hanno rifiutato».

Il destino del parco, però, sembra segnato: una recinzione è quasi obbligatoria, per rendere più sicuri i residenti. «Il parco Venturini paga anche il fatto di non essere stato completamente realizzato», continua Fondra, e i problemi generati nei mesi scorsi, come la rottura dei pannelli nella parte che delimita il parco con la zona incolta che dà su via Cassala, sono dati anche da questo. Con la nuova rete, il parco non verrebbe completamente chiuso, come accade per grandi aree come il Ducos o il Castelli, ma si creerebbe una barriera a protezione delle abitazioni, per allontanare le fonti di rumore e di disturbo soprattutto nelle ore notturne. L’area verde del parco, delimitata da via Eritrea, via Cassala e viale Italia, misura 12 mila metri quadrati. Doveva essere uno dei simboli del rilancio dell’area a ridosso del centro commerciale Freccia Rossa, con la costruzione di nuovi immobili e di un giardino pubblico con tanto di giochi e decorazione degli allievi delle Accademie di Belle arti, ma fin da subito si è trasformato in un luogo ben lontano dall’idea originaria. Già nel maggio del 2015 ci fu un’operazione della Polizia locale, a seguito dell’imbrattamento di alcune panchine con delle bombolette, l’incendio di un cestino e le segnalazioni riguardanti spacciatori operativi in pieno giorno. Nel marzo 2016 il primo serio danneggiamento ai pannelli decorati dai giovani artisti della Brera, distrutti a calci e pugni: i responsabili, quattro bresciani, furono rintracciati ad agosto. I pannelli furono riparati, ma a novembre c’è stato un secondo «attacco», di cui si vedono ancora i segni: altri pannelli sono stati distrutti e non sostituiti. Ora la Loggia ha deciso di intervenire, recintando parzialmente l’area: decisivo il confronto con i proprietari.

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