«Vogliamo
la verità sulla
morte di Davide»

Una sorridente immagine dell’architetto Davide Martinelli BATCH

«Troppe incongruenze, vogliamo la verità». La famiglia di Davide Martinelli, il 27enne architetto di Clusane trovato morto giovedì nel giardino dell’Hotel Royal, sul lungomare di Viareggio, vuole che si faccia chiarezza sugli ultimi drammatici momenti di vita del giovane. Si è gettato, è caduto o è stato scaraventato dalle scale di emergenza, esterne all’edificio? Venerdì, all’obitorio dell’ospedale Versilia, è stata eseguita l’autopsia. Per il responso dell’esame chimico-tossicologico bisognerà aspettare qualche settimana. Sabato mattina il magistrato incaricato delle indagini ha concesso il nulla osta per il rientro della salma a casa, al numero 15 di via Luigi Di Bernardo, a Clusane.

«CI SONO TROPPE cose che non quadrano nella ricostruzione fornitaci a voce - afferma il fratello Mauro Martinelli -. Chiediamo che, insieme al rispetto del nostro dolore, si faccia piena luce su quanto successo a Davide nella notte tra mercoledì e giovedì scorsi». I verbali dei rilievi e delle testimonianze raccolte dai carabinieri di Viareggio non sono stati messi a disposizione dei familiari di Davide. Con ogni evidenza gli accertamenti sono ancora in corso. L’architetto di Clusane era partito insieme a un amico di Orzinuovi per una breve vacanza in Versilia lunedì pomeriggio, e sarebbe dovuto rientrare per la serata di giovedì. I due avevano preso alloggio in un bed&breakfast che si trova ad alcuni isolati di distanza dall’Hotel Royal. Mercoledì sera entrambi avevano partecipato a una festa a Torre del lago, l’unica frazione di Viareggio. Sulla strada del ritorno la Fiat 500 di Davide deve aver urtato un altro veicolo, probabilmente un furgone, perché l’auto presenta una strisciata sulla fiancata destra. La 500 non è stata posta sotto sequestro, ma è già tornata nel garage di casa, a Clusane. Neanche lo smartphone del giovane architetto è stato sequestrato: ce l’aveva il suo amico, che l’ha riconsegnato alla famiglia di Davide.

L’EPILOGO della nottata di giovedì è stato tragico. Fra Davide e il suo amico, stando alla versione degli inquirenti, scoppia una lite. All’alba, intorno alle 5, Davide si introduce nell’Hotel Royal - «dopo aver infranto con un pugno la porta d’ingresso», secondo la ricostruzione dei carabinieri - sale di corsa sino al terzo piano (le sue scarpe sarebbero state trovate al quarto) e da lì, dalle scale esterne, vola di sotto. Il portiere di notte, come raccontato dal direttore dell’hotel, Mario Patruno, non ha avuto neppure il tempo di rendersi conto di cosa stesse accadendo. Gli ospiti dell’albergo dormivano della grossa e non si sono accorti di nulla. Il corpo del 27enne verrà ritrovato alle 8,20, nel giardino sottostante. «Il decesso è dovuto a un politrauma da precipitazione viste le lesioni riscontrate al cranio, al torace e all’addome», si legge nelle conclusioni dell’autopsia eseguita da Stefano Pierotti, specialista in medicina legale.

Ma perché Davide ha voluto entrare a tutti i costi nell’Hotel Royal, dove né lui né il suo amico erano clienti? Era inseguito o stava cercando qualcuno? Era solo o in compagnia? Troppe domande in cerca di risposta.

La notizia della tragica fine di Davide Martinelli ha lasciato increduli e sgomenti quanti a Clusane e nei dintorni lo conoscevano. Ieri una processione ininterrotta di persone ha fatto visita al suo feretro e ai suoi parenti. Davide è sempre stato uno studente brillante. Alto 1,84 metri, era gagliardo, dinamico. Una persona a modo, molto gentile. Da tre anni lavorava in uno studio di progettazione a Clusane. Mai stanco, la sera gestiva le attività dell’«Origami», un locale di tendenza, a Clusane. Trovava anche il tempo di fare qualche seduta di body-building in palestra. Senza peraltro disdegnare l’impegno civico. Anche a lui si deve la nascita dell’associazione culturale «L’Ago di Clusane». Pure l’altro sodalizio della frazione, «Clusane unito», si giovava di quando in quando dei suoi consigli.

DAVIDE LASCIA il papà Giovanni, la mamma Agnese, la sorella Marisa e i fratelli Mauro ed Emmanuele.

Domani alle 10 saranno celebrati i funerali.

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