«Tarocchi»
di Emma, è
maxi-sequestro

di Alessandro Gatta
La merce sequestrata dalla Guardia di Finanza vicino al palazzetto
La merce sequestrata dalla Guardia di Finanza vicino al palazzetto
La merce sequestrata dalla Guardia di Finanza vicino al palazzetto
La merce sequestrata dalla Guardia di Finanza vicino al palazzetto

Magliette e canotte, cappellini e braccialetti: tutta merce contraffatta venduta abusivamente al concerto di Emma Marrone, lunedì sera al Palageorge di Montichiari.

SOTTO SEQUESTRO sono finiti ben 384 articoli, tra capi d’abbigliamento e accessori, tutti riconducibili ad una sola bancarella abusiva: gestita da due ambulanti di origini campane, era stata allestita tra l’altro non troppo lontano dall’ingresso del palazzetto, anzi praticamente a due passi dall’ingresso e proprio sul passaggio degli spettatori, incamminati verso gli ingressi e poi di ritorno a fine evento.

I due «falsari» sono stati smascherati (e denunciati) dagli uomini della Guardia di Finanza di Desenzano, coordinati dal tenente Giuseppe Santucci: ora rischiano grosso, denunciati in concorso per la vendita di prodotti industriali con segni mendaci, un reato penale che prevede (oltre ad una multa fino a 20mila euro) fino a due anni di reclusione.

Ai numerosi fans in transito, quella sera oltre un migliaio, i falsari proponevano merchandising di ogni tipo e misura: a prima vista tutta merce molto simile all’originale, ma in realtà contraffatta, e ovviamente venduta senza autorizzazione.

UN’OFFERTA davvero molto ampia e variegata, praticamente per tutti i gusti e per tutte le misure: le magliette che riportavano l’immagine del volto della cantante e il nome «Emma», bracciali, poi i cappellini e le canotte su cui invece era stampato il marchio «Brown», una copia monca di «Brown 21», il logo ufficiale.

Un marchio registrato, «Brown 21», di proprietà e di tutela dell’unica società autorizzata dalla stessa Emma Marrone, la «Oltre il Merchandising srl» di Napoli. Effetto illecito raddoppiato: non solo i due ambulanti ingannavano i fan offrendo loro prodotti contraffatti, ma con la loro vendita illecita hanno ridotto gli incassi derivanti dalla vendita dei prodotti originali.

Oltre alla merce abusivamente esposta, i due campani nascondevano altro materiale nella loro auto, tutto ovviamente sequestrato. «La tutela del mercato dei beni e dei servizi - conclude la Gdf in una nota - persegue il duplice obiettivo di tutelare i consumatori finali e i titolari dell’opera protetta da utilizzi impropri».

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