È bresciano il
canale più
inquinato d’Europa

di Cinzia Reboni

Cinzia Reboni Il corso d’acqua più inquinato d’Europa è nel Bresciano. Un micidiale cocktail di pesticidi e farmaci veterinari - molti dei quali fuorilegge da tempo - e di metalli pesanti ha contaminato in modo forse irreversibile la Roggia Savarona di Quinzano. Il concentrato di «veleni» supera di gran lunga quello degli altri 28 fiumi e canali irrigui di 10 Paesi europei monitorati da Greenpeace. L’attività di analisi - validata da istituti super partes - è contenuta nel report «Il costo nascosto della carne». Greenpeace punta infatti il dito contro l’agricoltura «spinta» della Bassa. «GLI ALLEVAMENTI zootecnici intensivi, le produzioni lattiero-casearie industriali, e il conseguente accresciuto fabbisogno di mangimi, rappresentano una minaccia per l’ambiente e per la nostra salute - spiega Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia -. L'uso eccessivo di antibiotici nelle strutture zootecniche mette a rischio l'efficacia di farmaci vitali. I liquami originati da questi impianti inquinano l'acqua e l'aria e costituiscono una fonte di rischio per la fauna selvatica e la salute umana. Le possibili conseguenze sono preoccupanti: maggiore rischio di sviluppo di batteri resistenti agli antibiotici, la minaccia per diverse specie rappresentata dalla presenza di pesticidi e altri inquinanti, e la crescita delle fioriture algali causata da una eccessiva presenza di nutrienti. Soprattutto, non siamo ancora in grado di valutare adeguatamente gli impatti complessivi causati dalle miscele, potenzialmente pericolose, formate da vari inquinanti presenti nei nostri ecosistemi». Un tema di attualità, alla luce dell’epidemia di polmonite batterica divampata nella Bassa occidentale. Le analisi sono state effettuate nei mesi di giugno e luglio. In Italia è stata la Lombardia - dove è concentrata oltre la metà della popolazione nazionale di suini - a finire sotto la lente di Greenpeace. Tre i corsi d’acqua monitorati: il canale Mariana Mantovana, il canale Cumignano sul Naviglio a Cremona e appunto la Roggia Savarona di Quinzano, la più «avvelenata»: nei campioni effettuati il 13 giugno è stato infatti trovato il numero più alto di farmaci veterinari di tutti quelli rilevati nel corso dell’indagine: 11 diversi tipi di principi attivi, 7 dei quali antibiotici. In 23 casi su 29 (pari al 79%), Greenpeace ha trovato farmaci veterinari, nel 69% dei test gli antibiotici. Complessivamente sono stati rilevati 21 farmaci diversi: 17 erano antimicrobici, dei quali 12 antibiotici. CIRCA LA METÀ dei campioni raccolti è risultata contenere livelli di nitrati superiori ai 9 mg per litro. In particolare, la concentrazione di nitrati misurata nel campione prelevato dalla Roggia Savarona ha raggiunto il 66% del valore limite Ue, ed è stata superata anche la concentrazione di nitriti stabilita come indicatore per un «buono stato ecologico» delle acque. Va tenuto in considerazione, comunque, che la stagione 2018 è stata particolarmente secca e ciò può aver influenzato i livelli di nutrienti nei campioni, in seguito a un minor dilavamento delle sostanze dal suolo ai corsi d’acqua. Tutti i 29 campioni analizzati contenevano pesticidi: complessivamente ne sono stati trovati 104 di diverso tipo, di cui 28 ormai vietati in Ue. Anche in questo caso, nella Savarona è alto il numero dei pesticidi rilevati - 23, di cui 6 vietati -, per una concentrazione totale di 1.154,7 nanogrammi per litro, la maggiore a livello europeo. Per quanto riguarda i metalli, la Roggia Savarona detiene anche in questo caso due «primati» negativi: la presenza di alluminio (80,8 contro la media campioni del 14,2) e di rame (2,45 contro l’1,67). • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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