Da 70 anni al servizio del paese Gli alpini non invecchiano mai

di Valerio Morabito
Il tricolore appeso alle finestre nel centro storico di Calvisano
Il tricolore appeso alle finestre nel centro storico di Calvisano
Il tricolore appeso alle finestre nel centro storico di Calvisano
Il tricolore appeso alle finestre nel centro storico di Calvisano

Il Tricolore avvolge le vie di Calvisano per il 70esimo anniversario della fondazione del Gruppo alpini che coincide con il centenario della fine della Prima guerra mondiale. Nella giornata di ieri, oltre alla deposizione della corona d'alloro è stata inaugurata la mostra fotografica, curata da Matteo Signorini, nella chiesa di Santa Maria della Rosa sulle montagne bresciane che sono state testimoni del conflitto bellico. Sempre nella stupenda cornice della chiesa, si è svolto il concerto del coro degli Alpini di Calvisano e Ghedi. OGGI, giornata clou, alle 9.15 è in programma l'ammassamento davanti alla sede degli alpini per l'alzabandiera e la sfilata con ben 160 gruppi di Alpini provenienti dalla provincia di Brescia e anche da fuori. Con loro la fanfara alpina della Valle Camonica e la banda comunale. La giornata proseguirà alle 12.30 con il pranzo nella sala polivalente e alle 17 la cerimonia dell'ammainabandiera. Il 70esimo degli Alpini è uno dei momenti più importanti per la comunità perchè le penne nere sono un simbolo della storia di Calvisano, un aiuto sempre pronto a mobilitarsi nei momenti più difficili. È LONTANA la data della nascita del gruppo, ovvero il 9 giugno 1948. Erano gli anni difficili del dopoguerra quando Pierino Cirimbelli, Andrea Gavazzi e Paolo Borghetti decisero di costituire la sezione degli Alpini di Calvisano. Da quel momento, anno dopo anno, il gruppo è diventato una sorta di istituzione del paese. Sempre presenti negli eventi più significativi della cittadina, non si sono mai tirati indietro nel dare una mano. Nonostante i 70 anni, la presenza delle penne nere a Calvisano non si è affievolita. Stando al registro del 2018 sono 102 i tesserati. Nuove generazioni che hanno il compito di tramandare una tradizione e per questo motivo non vengono dimenticati coloro che, soprattutto in queste ultimi mesi, sono «andati avanti». Tra loro Duilio Ferrari e Roberto Vanelli. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

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