Il cuore di San Paolo
accoglie le spoglie
del prete-coraggio

di Franco Piovani

«Un popolo, una chiesa, un prete» è il titolo del libro scritto da don Cesare Verzelletti, nipote del parroco don Emilio che a San Paolo ha guidato la parrocchia nata dalla fusione tra quelle di Oriano e Pedergnaga. In occasione dell’accorpamento il Comune assunse il nome di San Paolo in onore dell'elezione al soglio pontificio di Giovan Battista Montini. Domenica alle 10,30, la salma di don Emilio Verzeletti sarà traslata dal cimitero per essere tumulata in una apposita nicchia nella nuova chiesa che egli costruì e nelle cui fondamenta è stata posta la prima pietra benedetta da Papa Poalo VI nel 1967 in un incontro privato in Vaticano. La cerimonia sarà officiata dal parroco don Alessandro Cremonesi col quale concelebrano i nipoti di don Emilio, monsignor Rosario arciprete a Chiari e don Cesare collaboratore nella parrocchia del quartiere Abba di Brescia. Don Emilio Verzeletti fu curato a Pontoglio dove visse momenti difficili per l'arresto e il confino del parroco don Battista Orizio. Nel 1928 fu curato per sei anni a Rovato. Nel 1935 fu nominato parroco a Toscolano e sotto la repubblica di Salò si adoperò «per carità del prossimo, con intelligenza, ma anche con capacità ed astuzia», annota monsignor Antonio Fappani nell'Enciclopedia Brescia per difendere sacerdoti e persone sospette o arrestate, riuscendo ad ottenerne la liberazione, fra le quali don Giacomo Vender e Bruno Boni che con l'avvento della democrazia fu sindaco della città.

NEL NOME DI DON EMILIO a San Paolo è costituita l'associazione che ne promuove la memoria. Domenica 25 settembre alle 20,45, nella parrocchiale, il sacerdote sarà ricordato con un recital affidato a Nicola Moneta al violone e Maurizio Mancino all’ organo che accompagneranno il coro Claudio Monteverdi di Crema, diretto da Bruno Gini.

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