Troppe stalle già attive Farfengo ottiene lo stop al pollaio industriale

di R.C.

Potremmo facilmente prenderlo come un segnale di intolleranza verso il «troppo pieno», e difficilmente si può dare torto a persone che vivono in un territorio, quello della Bassa, letteralmente asfissiato (e non solo metaforicamente) dall’ingombrante presenza della zootecnia industriale. Arriva dagli abitanti di Farfengo, secondo i quali gli allevamenti di bovini e suini presenti nel borgo bastano e avanzano. ECCO PERCHÈ, accogliendo la petizione sottoscritta da molti dei circa 500 residenti del borgo e prendendo atto del parere contrario espresso dal Consiglio di frazione, il sindaco di Borgo San Giacomo, Giuseppe Lama, e l’Ufficio tecnico hanno detto no alla richiesta di costruzione di nuovi capannoni presentata da un privato per l’avvio di un allevamento avicolo. «Il timore di possibili casi di aviaria e di altre infezioni sono probabilmente all’origine della diffidenza dei cittadini nei confronti dell’insediamento di un allevamento di galline ovaiole - commenta il sindaco -. Questi impianti sono regolati da norme particolari che ne impongono la distanza di 3 chilometri da altri allevamenti avicoli e a un chilometro da quelli di suini, però l’Ats concede ai Comuni la facoltà di deroga, riducendo la distanza fino a 500 metri». UNA FACOLTÀ di cui Lama non intende avvalersi, anche perché il capannone per le galline nascerebbe a non più di 470 metri da un allevamento di maiali che è stato autorizzato. In Comune sono ovviamente consapevoli che negando l’autorizzazione alla costruzione espongono l’ente all’eventualità di un ricorso da parte dell’azienda richiedente, «ma dicendo sì saremmo stati esposti a un maggior numero di ricorsi da parte di cittadini che potrebbero ritenersi danneggiati dal nuovo insediamento, che avrebbe anche loro impedito eventuali nuovi investimenti».

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