Carica batterica
sul Garda,
13 lidi a rischio

di Alessandro Gatta

Le analisi microbiologiche svolte sul lago di Garda dalla Goletta dei Laghi rivelano un forte inquinamento da reflui fognari all’altezza di foci e scarichi «selvaggi»: su 17 punti di prelievo nelle due sponde bresciana a veronese (da Toscolano a Desenzano a ovest, e da Torri a Peschiera a est) sono soltanto 4 quelli «entro il limiti», sono 3 quelli «inquinati» e addirittura 10 quelli «fortemente inquinati».

In questi ultimi è stata registrata una presenza di enterococchi intestinali maggiore di 1000 Ufc (l’unità di misura) e di Escherichia coli maggiore di 2000 Ufc. Sono più o meno gli stessi valori registrati dall’Ats due settimane fa a Manerba, dove per tre giorni era stato imposto il divieto di balneazione.

Legambiente tiene il freno a mano tirato: «Non serve fare titoli allarmistici - ha detto il presidente di Legambiente Garda Paolo Bonsignori - perché l’inquinamento non è una fatalità. Si tratta solo di prendere atto che esistono molti scarichi inquinanti, che sappiamo dove si trovano e che su quelli bisognerebbe intervenire».

EPPURE i dati sono impietosi. Sulla sponda bresciana, risultano «fortemente inquinati» il Rio Lefà tra Toscolano e Bogliaco, la foce del canale alla spiaggia Le Rive di Salò, la foce del torrente al porto di Padenghe, a Desenzano gli scarichi alla Lega Navale, alla Maratona e vicino alla Spiaggia d’oro.

Gli 11 punti di prelievo bresciani raccontano di altre 2 spiagge inquinate (alla foce del torrente Toscolano e alla foce del torrente Barbarano) e di altre 3 invece entro i limiti, la Riva Granda a Toscolano, la foce del Rio Maguzzano a Padenghe (dove il problema sarebbe stato finalmente risolto intervenendo a monte) e la foce del canale di via Agello all’incrocio con via Cesare, nella zona di Villa Bober (l’anno scorso risultava fortemente inquinato, ma il tubo di scarico sarebbe stato spostato 50 metri più al largo). Bocciate invece le spiagge di Salò (una inquinata e una fortemente inquinata) e quelle di Desenzano (tre sono fortemente inquinate).

Non se la passano meglio i veronesi: risulta «entro i limiti» solo la foce del Rio Sermana a Peschiera, «inquinata» la foce del canale di Pai a Torri del Benaco, «fortemente inquinate» le foci del torrente Gusa a Garda, del torrente San Severo a Bardolino, del torrente Marra a Lazise e del Rio Dugale a Castelnuovo.

GLI UNICI a salvarsi in pieno, come lo scorso anno, sono i trentini: entrambi i punti di prelievo (a Nago-Torbole e a Riva) sono risultati infatti «entro i limiti».

Le conclusioni di Legambiente: «Non c’è più tempo da perdere. Siamo di fronte a una condizione inaccettabile, se consideriamo la grande affluenza di turisti e bagnanti anche nelle aree da noi monitorate».

Ma nel comunicato stampa c’è una specifica, solo qualche riga prima: «Quello di Legambiente è un campionamento puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità».

Suggerimenti