Naufragio sull’alto
lago: Gamper
era in un abisso

Il «Rov» usato nel recupero
Il «Rov» usato nel recupero
Il «Rov» usato nel recupero
Il «Rov» usato nel recupero

Sono state necessarie 48 ore di ricerche con l’impiego dei mezzi navali della guardia costiera, dei vigili del fuoco, della polizia nautica, della protezione civile e dei carabinieri, senza dimenticare l’appoggio di un elicottero dei vigili del fuoco di Venezia, per ritrovare ieri pomeriggio alle 17.37 il corpo senza vita di Horst Gamper, il diportista altoatesino scomparso nel lago domenica intorno a mezzogiorno dopo che il suo motoscafo (a bord c’erano anche la moglie Andreja e il cane) si era rovesciato tra Navene e Limone a causa di un violento nubifragio.

Il corpo dell’imprenditore 43enne è stato individuato e agganciato dal «Rov», il robot teleguidato in dotazione al Nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda, su un fondale a 316 metri di profondità, a circa un chilometro e mezzo da Navene, poi è stato lentamente riportato in superficie sotto il coordinamento di un mezzo navale della Guardia costiera e la collaborazione dei sommozzatori dei vigili del fuoco di Trento.

La salma è stata quindi trasportata a terra, a disposizione dell’autorità giudiziaria. E il motoscafo? È stato ripostato a riva dai vigili del fuoco di Brescia, dopo il ritrovamento a circa 500 metri dalla Rocca di Manerba.

Le ricerche dell’altoatesino scomparso erano iniziate domenica pomeriggio subito dopo il recupero della moglie e del cane, avvenuto grazie a una imbarcazione della Fraglia Vela di Malcesine, coordinate dalla Capitaneria di porto di Salò, ma erano state ostacolate fino a sera dalle proibitive condizioni del lago, ancora battuto da un forte vento. L.SCAR.

Suggerimenti