Virus nell’acqua,
rientra
l’allarme

di A.GAT.
A San Felice sospeso il rifornimento di acqua con le  cisterne
A San Felice sospeso il rifornimento di acqua con le cisterne
A San Felice sospeso il rifornimento di acqua con le  cisterne
A San Felice sospeso il rifornimento di acqua con le cisterne

Dopo due settimane di disagi e indignazione è stata revocata l’ordinanza che a San Felice vietava il consumo per uso alimentare dell’acqua erogata dai rubinetti. Una liberazione per residenti e turisti, commercianti e albergatori che dal 28 giugno scorso dovevano arrangiarsi con bottiglie di plastica e autobotti. Il trittico di controlli effettuati il 6, il 9 e l’11 luglio non ha rilevato il Norovirus, lo stesso batterio che nel 2009 aveva intossicato 2 mila persone. La misura precauzionale è stata sospesa anche nelle zone di Manerba di Salò che attingono dall’acquedotto di San Felice. Le autorità sanitarie e il gestore non abbasseranno la guardia: il monitoraggio proseguirà, tanto più che non è stata ancora scoperta la genesi della contaminazione. Un aspetto finito anche sotto la lente della procura dopo un esposto. L’ultimo prelievo non conforme» risale al 4 luglio scorso, dal punto rete di piazza Moniga, mentre sono risultati tutti negativi quelli di venerdì scorso, di lunedì e di mercoledì. L’allerta resta altissima e i punti rete del capoluogo e delle frazioni, oltre che alla presa a lago del golfo di Salò, saranno sotto stretta sorveglianza con test quotidiani. Le «recidive», ovvero la ricomparsa del virus, sono fisiologiche. Rientrata l’emergenza sullo sfondo restano le polemiche legate anche al flop delle comunicazioni che per dieci giorni ha fatto consumare e bere acqua potenzialmente non potabile ai cittadini di Salò che si approvvigionano dalla rete di San Felice. Il Norovirus è comparso nei punti rete di via Italia, via Santabona (a Cisano) e nel serbatoio in località Zublino. Da allora, era il 28 giugno, niente acqua potabile, ma migliaia di litri erogati dalle autobotti di Acque Bresciane e analisi ad oltranza. E ora? «È necessario che venga fatta presto chiarezza su ciò che è accaduto – spiega il sindaco Paolo Rosa – affinché non si ripeta più».

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