Senza parroco
Molinetto è divisa
e spiazzata

di Valerio Morabito
La comunità ha voluto testimoniare la sua vicinanza  al sacerdote designato per l’incaricoFOTOLIVELa messa di ieri è stata la prima dopo la decisione del vescovo La chiesa della frazione
La comunità ha voluto testimoniare la sua vicinanza al sacerdote designato per l’incaricoFOTOLIVELa messa di ieri è stata la prima dopo la decisione del vescovo La chiesa della frazione
La comunità ha voluto testimoniare la sua vicinanza  al sacerdote designato per l’incaricoFOTOLIVELa messa di ieri è stata la prima dopo la decisione del vescovo La chiesa della frazione
La comunità ha voluto testimoniare la sua vicinanza al sacerdote designato per l’incaricoFOTOLIVELa messa di ieri è stata la prima dopo la decisione del vescovo La chiesa della frazione

Nessuno ha disertato la messa domenicale delle 11 di ieri, la prima dopo l’esplosione del caso dell’incarico di nomina del nuovo parroco «congelato» dal vescovo in seguito alle intemperanze di un gruppo di residenti. Anzi, la chiesa di Molinetto è sembrata più gremita del solito. Segno che la fede è rimasta a fare da mastice in una comunità divisa da una vicenda che non trova precedenti nella recente storia bresciana.

A OTTOBRE don Eraldo Fracassi è stato destinato ad altro incarico dal presule monsignor Luciano Monari che aveva accettato le dimissioni da guida spirituale della frazione di Mazzano presentate dal sacerdote ad agosto in aperta polemica con una parte degli amministratori della fondazione che gestisce Casa di riposo e scuola materna. Dimissioni poi ritirate, ma a tempo scaduto, secondo la diocesi, che nelle scorse settimane ha affidato l’incarico di guida spirituale di Molinetto a don Maurizio Rinaldi, attuale parroco di Cesovo di Marcheno. Lunedì scorso il colpo di scena: un gruppo di persone, e con loro anche don Eraldo Fracassi, hanno respinto una delegazione della diocesi incaricata di effettuare una ricognizione sullo stato della parrocchia di Sant’Antonio da Padova. Un episodio che ha spinto il vescovo a congelare l’avvicendamento. «Considerato che non ci sono le condizioni necessarie per un avvio sereno del ministero del nuovo parroco chiedo a don Maurizio Rinaldi di soprassedere per ora al trasferimento a Molinetto», scrive monsignor Luciano Monari in una lettera aperta letta ieri in chiesa da don Antonio Lanzoni, amministratore pro tempore della parrocchia. All’ingresso e all’uscita della chiesa, i fedeli preferiscono non commentare. Ma che nella frazione si stiano cristallizzando due fazioni è una sensazione epidermica. Nei pressi della chiesa è stato srotolato uno striscione cubitale: «La comunità parrocchiale di Molinetto attende il suo nuovo parroco. Volentieri e subito», c’è scritto. Per rafforzare il concetto un folto gruppo di residenti ha voluto scattarsi un selfie collettivo davanti al cartellone che tende la mano a don Maurizio Rinaldi. Ma c’è chi la pensa diversamente.

OSVALDO, «NONNO» di lungo corso con tanto di nipotino al seguito, con delicatezza invoca «un atto di generosità e carità da parte del vescovo per ridare al paese l’amato e stimato don Eraldo».

Marco offre una chiave di lettura che esula dall’aspetto prettamente religioso. «Penso che ci troviamo di fronte a una questione politica, visto che don Eraldo, quando ha assunto l’incarico di presidente della fondazione della Casa di riposo, forse ha trovato qualche anomalia: le sue richieste di spiegazioni hanno creato uno strappo insanabile fra lui e il direttivo. Forse nel nome della trasparenza sarebbe opportuno convocare un’assemblea pubblica per dare a tutte le persone coinvolte in questa vicenda la possibilità di spiegare le proprie posizioni». Un altro parrocchiano impegnato nel sociale però, ha una visione diametralmente opposta «don Eraldo, magari anche in buona fede, ha diviso Molinetto: ora dovrebbe fare qualcosa per riportare la serenità».

A GETTARE ACQUA sul fuoco delle polemiche ci pensa don Angelo Chiappa: «Le persone che hanno insultato don Maurizio non rappresentano la comunità, adesso serve un messaggio di pace e di distensione». Sulla stessa lunghezza d’onda Silvano. Il commerciante ammette di «essere venuto in chiesa proprio per testimoniare la vicinanza al vescovo monsignor Luciano Monari e a don Maurizio Rinaldi. In questo momento occorre ricucire lo strappo e aprire le braccia al nuovo parroco».

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