Il ponte a rischio
chiuso ai mezzi
pesanti

di Cinzia Reboni
Il piccolo ma strategico sovrappasso su via  Cavezzo a Castegnato Il degrado è visibile   a occhio nudo sotto il viadotto della tangenziale
Il piccolo ma strategico sovrappasso su via Cavezzo a Castegnato Il degrado è visibile a occhio nudo sotto il viadotto della tangenziale
Il piccolo ma strategico sovrappasso su via  Cavezzo a Castegnato Il degrado è visibile   a occhio nudo sotto il viadotto della tangenziale
Il piccolo ma strategico sovrappasso su via Cavezzo a Castegnato Il degrado è visibile a occhio nudo sotto il viadotto della tangenziale

«Travi portanti in stato di profondo degrado e appoggi usurati dalle infiltrazioni di acqua piovana in corrispondenza dei giunti della spalla del ponte. Una «diagnosi» preoccupante, che ha fatto scattare da ieri il divieto di transito ai mezzi di peso superiore alle 7,5 tonnellate sul piccolo ma strategico viadotto della variante alla sp 510 che in territorio di Castegnato sovrappassa via Cavezzo nella zona del Gandovere. La misura resterà in vigore fino al 31 ottobre 2017, un lasso di tempo ragionevolmente sufficiente a portare a termine le opere di risanamento.

Il provvedimento è frutto del referto dell’ispezione messa a punto dalla task force dei tecnici del Dicatam, il Dipartimento di ingegneria civile, architettura e territorio, ambiente e matematica dell’Università di Brescia, incaricata dal Broletto - sulla scorta di un accordo - di monitorare lo stato di salute dei 460 viadotti che scandiscono la rete stradale sotto l’egida dell’Amministrazione provinciale. Ad essere lesionato è il nucleo originario del manufatto costruito oltre 30 anni fa ed ampliato nel 2015.

La campagna di controlli è stata decisa all’indomani del tragico crollo del sovrappasso di Annone, in provincia di Lecco, avvenuto il 28 ottobre del 2016, costato la vita a una persona. In attesa del sondaggio del Dicatam, e nonostante il monitoraggio statico di routine non abbia mai evidenziato criticità, la Provincia aveva subito imposto - anche in questi casi fino al 31 ottobre 2017 - il divieto di transito di trasporti eccezionali su quattro attraversamenti, tre nella Bassa e uno in Valtrompia. Fino a ieri i viadotti dichiarati totalmente inagibili al passaggio dei «mercantili» della strada erano quelli di Concesio sul fiume Mella lungo la provinciale 19, naturale prosecuzione della Corda Molle, che da Montichiari passa per Azzano e Ospitaletto e termina con lo sbocco sulla Triumplina.

PER QUESTO SNODO fondamentale del traffico sono già stati stanziati quasi 4 milioni di euro per i lavori di manutenzione che inizieranno in primavera. Altri due attraversamenti vietati ai mezzi eccezionali si trovano a poca distanza l’uno dall’altro lungo la variante 45 bis nella Bassa. Il primo è il sovrappasso in territorio di Manerbio che «scavalca» la strada della Osciana, un’arteria al servizio della zona industriale nei pressi del casello della A21.

INIBITO AL TRANSITO dei camion di stazza superiore alle 45 tonnellate anche il ponte all’innesto con via Galanti a Bassano Bresciano. Nella lista dei sorvegliati speciali figura anche il viadotto sulla provinciale 11 Orzinuovi-Acquafredda in territorio di Verolanuova. Rispetto a questi quattro viadotti, l’ordinanza sul viadotto di Castegnato è molto più restrittiva: in sostanza sul ponte potranno transitare al massimo piccoli furgoni commerciali.

Gli itinerari alternativi per i mezzi pesanti messi a punto dagli uffici della Provincia sfruttando la sp 11 e il vecchio tracciato della 510 e indicati da una capillare segnaletica dovrebbero limitare al massimo i disagi.

Suggerimenti