L’«ice music» dalla Svezia alla Norvegia

Singolare per l’Italia, usuale per chi con il ghiaccio deve fare i conti dodici mesi all’anno. Gli strumenti musicali «sotto zero» sono ormai una consuetudine in Svezia e in Norvegia, dove, grazie anche all’estro di Tim Lihart, da anni si tengono addirittura dei festival interamente dedicati alla musica «surgelata». Con violini, viole, chitarre, vibrafoni, incredibili installazioni sonore e persino stordenti composizioni a cavallo tra ambient ed elettronica. Il tutto, manco a dirlo, all’interno di sale da concerto ricavate nel ghiaccio, magari nel cuore di una montagna e nel bel mezzo di una piana gelata. VISITATORI e ascoltatori da tutto il mondo ogni anno affollano i festival scandinavi, che affidano progetti speciali anche a musicisti rinomati. Basta un giro sui siti icemusicfestival.no e icemusic.se per rendersi conto dell’effetto che possono avere tali performance sul pubblico. Uno spettacolo per pochi, ovviamente sotto zero.

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