Commercio, Lumezzane pensa positivo

di Fabio Zizzo
Il sindaco Matteo Zani con i rappresentanti dei commercianti
Il sindaco Matteo Zani con i rappresentanti dei commercianti
Il sindaco Matteo Zani con i rappresentanti dei commercianti
Il sindaco Matteo Zani con i rappresentanti dei commercianti

Calo demografico, pochi giovani, attività che chiudono i battenti. Non è un momento facile per Lumezzane e per i suoi abitanti. A testimoniarlo alcune recenti defezioni: uno storico alimentari che ha chiuso al K3 di Sant’Apollonio, un fotografo nella stessa frazione, un negozio di abbigliamento al centro commerciale Noal, un altro storico negozio di articoli scolastici e musicali a Piatucco e a breve un calzolaio presente da decenni nella stessa zona che abbasserà la saracinesca.

UN PANORAMA preoccupante, eppure ieri in Comune è emerso un quadro diverso. Il punto della situazione, con moderato ottimismo, è stato fatto dal sindaco Matteo Zani con il consigliere con delega al Commercio Roberto Perotti, il presidente del comitato dei commercianti Massimo Saleri e il direttore del centro commerciale Arcadia Claudio Zani.

I tre addetti ai lavori hanno premesso che è forte la collaborazione tra i negozi e il comitato, con 50 adesioni ogni anno, «non molti comuni hanno un’associazione come la nostra», ha sottolineato Perotti. Ma è risaputo che i valgobbini spesso vanno altrove a fare shopping, «nonostante gli stessi prodotti siano disponibili anche qui e a prezzi quasi identici a quelli proposti dai centri commerciali in provincia».

«Ma l’esodo si è ridotto rispetto a qualche anno fa e oggi c’è più richiesta e consumo in paese», ha aggiunto Perotti. Da chi vuole aprire nuove attività arriva però la critica dei costi ritenuti troppo alti. «Le condizioni economiche ci sono - ha commentato il direttore dell’Arcadia - e rispetto al resto della valle i prezzi sono competitivi». Allora, come giustificare le ultime chiusure? «Sono negozi storici che non hanno ricambio generazionale», ha replicato Perotti. Quindi un quadro stabile, meno negativo di quanto si pensi e con tendenze al miglioramento.

A dirlo sono i dati diffusi dal primo cittadino nella relazione annuale sull’andamento della rete commerciale locale. I dati, gli ultimi disponibili e aggiornati al 30 giugno del 2016, parlano di 261 negozi al dettaglio, di cui 78 di alimentari e 183 di altro genere. Solo due in meno (chiusi non alimentari) rispetto all’anno precedente, ma su 1.000 metri quadri in più, per un totale di quasi 30 mila metri. E la metà sono di vicinato. Un negozio ogni 86 abitanti, in linea con il resto della provincia e della regione.

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