Nell’orto sociale solidarietà e verdura a chilometro zero

di Marco Benasseni
Uno scorcio dell’orto solidale di Villa CarcinaLavori di primavera sul terreno di Cogozzo
Uno scorcio dell’orto solidale di Villa CarcinaLavori di primavera sul terreno di Cogozzo
Uno scorcio dell’orto solidale di Villa CarcinaLavori di primavera sul terreno di Cogozzo
Uno scorcio dell’orto solidale di Villa CarcinaLavori di primavera sul terreno di Cogozzo

A Villa Carcina l’assistenza e l’integrazione si fanno letteralmente sul campo. In quell’«orto solidale» che sta funzionando benissimo e che è anche quasi pronto a mettersi sul mercato. Fino a oggi gli ortaggi raccolti (circa 650 chili nella stagione 2016-17) sono stati consegnati attraverso una associazione di volontariato alle famiglie individuate dai Servizi sociali per l’integrazione della dispensa alimentare, e in parte ai volontari che hanno collaborato ai lavori agricoli. Ma l’obiettivo, ormai prossimo, è estendere a tutta la popolazione il beneficio del consumo di prodotti a chilometri zero coltivati con metodi naturali. Succederà in un mercatino che offrirà ortaggi di qualità a un prezzo accessibile, creando un commercio no profit che costituirà il nuovo valore aggiunto di questo lotto di terra coltivato a lato della pista ciclopedonale all’altezza di Cogozzo. Un iniziativa che per la cooperativa «La Rete» che gestisce l’operazione si tradurrà invece in una entrata preziosa nell’ottica dell’auspicato autofinanziamento. «Più persone acquisteranno i nostri prodotti maggiori saranno le risorse per coltivare l’appezzamento, e quindi le persone che potremo aiutare regalando quote della produzione a famiglie in difficoltà». L’ORTO solidale di Villa Carcina è nato nel 2013 grazie alla collaborazione del Comune e della coop sociale citata su un’area di proprietà pubblica in stato di abbandono, e oggi è un luogo produttivo che contribuisce al benessere della comunità, che dà supporto ai servizi sociali e a gruppi e associazioni nelle attività rivolte a soggetti fragili, che contribuisce alla riqualificazione del territorio e dell’ambiente. Si estende su circa 3.500 metri quadri e dispone di una serra, di una casetta per gli attrezzi, di una toilette completamente ecologica e sfrutta l’acqua dell’acquedotto per l’irrigazione degli ortaggi, coltivati senza l’impiego di prodotti chimici industriali. Nelle colture si privilegiano la varietà e la rotazione stagionale alla quantità, e nelle prossime settimane inizierà la raccolta delle prime insalate, per proseguire con coste e verdure a foglia; piselli ai primi giorni d’estate e poi a seguire con zucchine e pomodori. Infine, in autunno arriveranno patate e cavoli. «Tutti i cittadini possono apprezzare la riqualificazione dell’area e prendere parte alle attività che si svolgono qui - aggiunge l’assessore ai Servizi sociali Moris Cadei -. A breve si potranno fare acquisti diretti in un mercatino a chilometri zero: una nuova opportunità per i cittadini, che permetterà all’orto di valorizzare la produzione e di autofinanziarsi, oltre ad alimentare la dispensa sociale come ha fatto finora». •

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