Ventimila penne
nere scrivono
parole di pace

di Maria Lisa Piaterra
Una distesa di penne nere nello stadio di Desenzano luogo di ritrovo dell’adunata FOTOLIVE/LUCA ROCCA  Il prefetto Valerio Valenti  ha posto l’accento sui valori degli alpini La colonna sonora della parata Piccoli fan   fra il pubblico  Gli alpini sono già nel futuro L’orgoglio dei «veterani»
Una distesa di penne nere nello stadio di Desenzano luogo di ritrovo dell’adunata FOTOLIVE/LUCA ROCCA Il prefetto Valerio Valenti ha posto l’accento sui valori degli alpini La colonna sonora della parata Piccoli fan fra il pubblico Gli alpini sono già nel futuro L’orgoglio dei «veterani»
Il raduno delle Penne nere. FOTOLIVE

In oltre 20 mila alpini hanno risposto presente all’appello. E le strade di Desenzano si sono trasformate ieri in un fiume umano brulicante di penne nere che ha fatto da contraltare al blu del lago e alla distesa di tricolori lungo l’itinerario della parata. L’abbraccio della città è stato caloroso a conferma del diffuso sentimento di riconoscenza e ammirazione delle comunità bresciane verso gli alpini. Oltre 150 i pullman arrivati da ogni parte della Lombardia e dell’Emilia Romagna, senza contare le automobili private che hanno preso posto negli oltre 2.500 parcheggi allestiti in occasione del raduno interregionale. A fare da cornice alla parata del raduno del secondo raggruppamento degli alpini, organizzato dalla sezione «Monte Suello» di Salò, una splendida giornata di sole. La sfilata ha preso il via alle dieci dallo stadio «Dal Molin». Un corteo che è stato applaudito per tutta la città da due ali di folla disposte lungo tutto il percorso che si è snodato fino sul lungolago Battisti dove si affacciava il palco delle autorità e dove si è chiusa la manifestazione con l’ammainabandiera davanti al monumento alla Resistenza. La parata è stato preceduta dall’ammassamento nello stadio. Dopo l’ingresso del gonfalone della città di Desenzano accompagnato dal primo cittadino, Rosa Leso, è stata la volta del labaro nazionale, simbolo degli alpini con le sue 209 medaglie d’oro.

IL PRESIDENTE della sezione Monte Suello di Salò, Romano Micoli, ha posto l’accento sui «valori di affidabilità e solidarietà incarnati dagli alpini». Valori ancora più preziosi in un’epoca in cui la società «sembra aver smarrito lo spirito di altruismo e dedizione per il prossimo».

Il sindaco è andato oltre: «La vostra adunata – ha affermato Rosa Leso rivolgendosi agli alpini radunati nello stadio -, si snoda lungo tre direttrici: la memoria di chi ci ha consegnato pace, libertà e democrazia, il presente tradotto in azioni di solidarietà, presenza sul territorio, vicinanza a chi ne ha bisogno, ma anche il futuro perché quei valori di accoglienza, disponibilità, rispetto delle istituzioni che voi alpini incarnate siano un ponte che vada ad abbattere i muri dell’indifferenza e del populismo».

Sulla stessa lunghezza d’onda il prefetto di Brescia, Valerio Valenti: «Ho imparato ad apprezzare la comunità alpina bresciana in questo anno e mezzo di presenza sul territorio e ancora una volta vi ringrazio per quello che fate e che farete, abbiamo bisogno di voi, del vostro cuore alpino, ne hanno bisogno soprattutto i giovani perché voi siete l’Italia pulita, onesta di cui il paese ha tanta necessità».

Un saluto speciale è giunto anche dal generale di corpo d’armata Federico Bonato, comandante delle truppe alpine che ha ricordato le lontane origini dell’Associazione Nazionale Alpini nata nel 1919 da un gruppo di reduci dell’Ortigara. «Nessuno avrebbe potuto pensare – ha sottolineato - che sarebbe diventata un’associazione che non ha pari in tutto il mondo in termini di capacità, volontà, professionalità, serietà». Fra le autorità presenti anche il vice presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Luigi Cailotto e l’assessore lombardo allo Sviluppo economico, Mauro Parolini che ha accompagnato il Gonfalone della Regione: «Vedere sfilare per la città le penne nere ci rende orgogliosi», ha ammesso Parolini.

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