Andrea Chiudinelli di Cividate Camuno è uno dei ragazzi che partecipano al progetto «Giovani insieme». Ha 27 anni ed è laureato in Lettere moderne alla Cattolica di Brescia. Da sempre frequenta l’oratorio; da adolescente ha fatto l’animatore al Grest ed attualmente è catechista degli adolescenti.
«Non conoscevo questo progetto. È stato il parroco don Giuseppe Stefini a propormi questo impegno dal momento che io ero disoccupato, come tanti miei coetanei d’altra parte. Volentieri ho accettato, ero già attivo nell’oratorio e mi è sembrato strano vedermi pagato per continuare a fare quanto già facevo. Ma ora è più impegnativo. Mentre prima ero presente solo nel fine settimana, ora ci sono dal lunedì al giovedì dalle 14 alle 17 perché stiamo realizzando il progetto del doposcuola. Sono riuscito a coinvolgere anche due professoresse in pensione e due giovani che collaborano. I ragazzi che frequentano sono una quarantina».
Tu avevi fatto l’educatore anche l’anno scorso. Come vivi questa esperienza? «Sì, questo è il secondo anno per me. Oltre che essere un’esperienza lavorativa particolare mi spinge a operare con maggior dedizione; non sto a guardare le ore, ci sono sempre quando c’è bisogno e quando me lo chiede il parroco». Come ti vedono i ragazzi? «Per loro sono una figura particolare. Non sono il maestro né sono il catechista. Svolgo un ruolo nuovo e particolare: li aiuto, li faccio giocare ma nel contempo cerco di educarli».
Avete avuto una preparazione specifica per svolgere questo ruolo in oratorio? «Sì. L’anno scorso abbiamo seguito un corso di formazione di venti ore, mentre quest’anno lavoriamo per preparare il Grest insieme con il Centro diocesano degli Oratori». Come ti vedono i genitori e l’opinione pubblica del paese? «I genitori sono soddisfatti per il progetto che stiamo realizzando e credo che il giudizio che dà la gente sia positivo». Come ti senti? «Più sicuro da ogni punto di vista: ho un lavoro che mi soddisfa e questa responsabilità mi dà maggior sicurezza e mi rende più tranquillo». • G.B.M.