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Emilio Isgrò cancella il mondo ma non Brixia: al Viridarium la nuova opera permanente dell'artista

di Redazione web
Un'enorme sfera d'acciaio al parco delle sculture del museo santa Giulia: il più grande mappamondo cancellato dall'artista siciliano
Isgrò
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Sulla superficie dell’enorme sfera in acciaio del diametro di quattro metri, che riproduce il globo terrestre, spicca solo Brixia, l’antico nome latino di Brescia. L’opera, donata dall’artista alla città, è testimonianza di una grande operazione di mecenatismo culturale di Feralpi Group.

L'opera rientra nel progetto "Isgrò cancella Brixia"

La realizzazione dell’opera chiude il progetto "Isgrò cancella Brixia", inaugurato nell’ottobre 2020 con l’installazione "Incancellabile Vittoria" alla stazione FS della metropolitana di Brescia: eredità materiale che Fondazione Brescia Musei alla città per la Capitale italiana della cultura 2023.

Il nuovo capitolo targato Isgrò

La storia che lega Emilio Isgrò a Brescia si arricchisce oggi di un nuovo capitolo. Da oggi, 15 dicembre, il parco delle sculture del Viridarium nel Museo di Santa Giulia accoglie in permanenza la nuova realizzazione monumentale dell’artista siciliano: "Mondo d’acciaio". Si tratta di un enorme mappamondo in acciaio, il più grande mai realizzato da Isgrò, del diametro di quattro metri, ideato quale esito finale della mostra inedita a lui dedicata - Isgrò cancella Brixia, 23 giugno 2022/16 aprile 2023 - e prodotto grazie al know-how ingegneristico di Feralpi Group, nell’ambito di un innovativo progetto di mecenatismo culturale dell’azienda di Lonato del Garda a beneficio della Fondazione Brescia Musei e della città.

L'opera

L’opera, donata a Brescia dall’artista stesso insieme a Feralpi Group, riproduce il globo terracqueo fissato al terreno mediante l’asse terrestre, dal quale si dirama la rete dei paralleli e dei meridiani. Sono totalmente assenti le acque, che di fatto vengono incluse nel gesto della cancellatura. Sulle superfici opache che delimitano le terre emerse e i vari continenti, Emilio Isgrò è intervenuto cancellando i nomi delle nazioni e delle città, a esclusione di Brixia. Una scelta che non solo pone l’accento sulle origini romane di Brescia, ma sottolinea anche quanto le sue radici latine siano state di vitale importanza negli sviluppi della sua storia urbanistica culturale e continuino a essere un punto di riferimento e di forte valenza civile per l’intero territorio.

Francesca Bazoli, presidente Fondazione Brescia Musei

"Mondo d'acciao suggella un triennio di arricchimento per le nostre collezioni civiche bresciane di ben tre installazioni monumentali - due fisiche e una digitale - e corona appieno il lavoro di una fondazione il cui primo obiettivo è tutelare e arricchire il patrimonio culturale e artistico cittadino. Tutto ciò senza la grande generosità e l’entusiasmo di Emilio Isgrò non sarebbe stato possibile. Il secondo grandissimo ringraziamento - ha detto Francesca Bazoli, presidente Fondazione Brescia Musei - è rivolto alla famiglia Pasini e a Feralpi Group che hanno consentito che la più alta forma di mecenatismo artistico possa essere messa a disposizione della cittadinanza e del pubblico e possa diventare, da valore collezionistico individuale, un valore civico collettivo: una dimostrazione di grande visionarietà per un gruppo che da anni è vicino alle nostre attività culturali con lo stesso entusiasmo che il nostro Maestro Isgrò ha dimostrato dal punto di vista artistico e creativo". 

Giovanni Pasini, consigliere delegato di Feralpi Group

"Mondo d’acciaio del Maestro Isgrò unisce virtuosamente pubblico e privato per un'opera che, a chiusura dell’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della cultura, avvalora la simbiosi esistente tra Brescia città d’arte e Brescia città d'industria. Rinsalda il legame tra la cultura manifatturiera di questo territorio e la comunità, nella convinzione che l’economia crea lavoro e benessere, prodromici a produrre cultura e bellezza a loro volta basilari per alimentare il saper fare su cui poggia l'industria. Esprime una crasi tra il mondo imprenditoriale e la cultura della filantropia, così diffusa a Brescia. 

Emilio Isgrò, artista

Ho chiamato la mia opera Mondo d’acciaio perché questo titolo può avere due significati tra loro contraddittori - ha spiegato Emilio Isgrò -. Il primo evoca immediatamente un mondo di durezza, per l’appunto un mondo d’acciaio, poco incline alla compassione e all’amore. E noi sappiamo bene di quanto amore c’è bisogno in questa stagione di conflitti e di guerre. Il secondo significato ci riporta invece a quella capacità di resilienza che l’acciaio possiede. Noi possiamo affrontare con determinazione e coraggio questo periodo terribile della storia perché la nostra morale è forte come l’acciaio. Forse sta qui il significato profondo della mia opera, e io sono certo che il pubblico sceglierà proprio questo secondo significato, senza margine alcuno di ambiguità. In sostanza è un mondo pacificato che l’arte richiede, e con l’arte la comunità umana nella sua interezza.

Le opere di Isgrò a Brescia

Mondo d’acciaio è la seconda opera di Emilio Isgrò a rimanere per sempre parte del patrimonio artistico cittadino, affiancando Incancellabile Vittoria, la monumentale installazione di oltre 200 mq allestita sulla parete nord della fermata ‘Stazione FS’ della Metropolitana di Brescia, inaugurata nel 2020, realizzata in collaborazione con il gruppo Brescia Mobilità, quale incipit della collaborazione triennale tra l’artista e la città di Brescia. I due lavori resteranno come testimonianza permanente del rapporto dialettico tra Isgrò e la città-

Stefano Karadjov, direttore Fondazione Brescia Musei

Con la giornata di oggi e la collocazione dell’incredibile opera Mondo d’acciaio di Emilio Isgrò portiamo un contributo straordinario al Parco delle Sculture del Viridarium, il comparto en plain air di Santa Giulia dedicato all’arte contemporanea - ha aggiunto Stefano Karadjov, direttore Fondazione Brescia Musei -. Mondo d’acciaio idealmente conclude il cammino avviato dalla visione di un nuovo Corridoio Unesco che collega il Parco archeologico al Museo di Santa Giulia rendendo pienamente accessibili questi spazi e valorizzandoli grazie all’arte contemporanea. Il Maestro Isgrò firma con questo lavoro la sua dedica d'amore ai nostri Musei-

Laura Castelletti, sindaca di Brescia

Questa nuova installazione suggella e consolida il felicissimo connubio che si è ormai instaurato tra Brescia ed Emilio Isgrò - ha concluso Laura Castelletti, sindaca di Brescia -. Dopo Isgrò cancella Brixia e Incancellabile Vittoria, con Mondo d’acciaio il Maestro siciliano fa dono alla nostra città di un’opera notevolmente suggestiva ed evocativa, che rappresenta un graditissimo omaggio alla nostra città e alle sue origini. Un lavoro che rappresenta una traccia indelebile della straordinaria avventura che ha visto quest’anno Brescia protagonista quale Capitale italiana della Cultura. 

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