Iela Mari, minimalismo geniale Sapienza del segno senza parole

«Animali nel prato» tavola originale di Iela Mari (Milano, 1931 - 2014): china, pennarello e grafite su carta da lucido, l'opera riprende il disegno realizzato inizialmente per un tessuto
«Animali nel prato» tavola originale di Iela Mari (Milano, 1931 - 2014): china, pennarello e grafite su carta da lucido, l'opera riprende il disegno realizzato inizialmente per un tessuto
«Animali nel prato» tavola originale di Iela Mari (Milano, 1931 - 2014): china, pennarello e grafite su carta da lucido, l'opera riprende il disegno realizzato inizialmente per un tessuto
«Animali nel prato» tavola originale di Iela Mari (Milano, 1931 - 2014): china, pennarello e grafite su carta da lucido, l'opera riprende il disegno realizzato inizialmente per un tessuto

C’è ancora tempo per sciogliere le briglie alla fantasia e immergersi fino in fondo nella dimensione dell'immaginifico: rimarrà infatti visitabile fino al 15 dicembre la mostra «Libri senza fine. Iela Mari e le forme del mondo», allestita alla Galleria dell’Incisione di via Bezzecca, in città (la prima in uno spazio privato dopo l’esposizione organizzata nel 2010 a Bologna e a Roma dall’associazione Hamelin, ospitata anche dall’Itabashi Art Museum di Tokyo nel 2015). Autrice di innovativi albi illustrati per bambini, particolarmente nota e ampiamente tradotta all’estero, Iela Mari (1931-2014) ha lavorato a Milano fra la fine degli anni Sessanta e gli anni Settanta e i suoi libri sono considerati oggi dei classici della letteratura per l’infanzia. La sua narrazione senza parole costituisce un nuovo modo di raccontare la bellezza delle forme e dei cicli della natura, suscitando nel lettore la libertà nell'interpretarle; la poesia delle immagini è arricchita da una tecnica elaborata e da un segno grafico nitido ed elegante: uno stile minimalista e al contempo dettagliatissimo, frutto di un metodo di lavoro rigoroso, ben descritto dai figli dell'artista nel testo che accompagna la rassegna (titolo emblematico: «Nostra madre al lavoro»). In particolare, il percorso espositivo pone l’accento su tavole originali e studi preparatori di alcuni dei suoi libri più noti come «Il palloncino rosso», «L’albero», «C'era una volta il riccio di mare» e «Animali nel prato», nonché sulla serie completa di disegni che compongono il libro «Mangia che ti mangio». Opere, le sue, che sono state pubblicate in Corea, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Portogallo, Spagna e Taiwan…a riprova a riprova della prospettiva internazionale del suo talento di artista e autrice, del suo linguaggio universale e della sensibilità fuori dal comune e senza confini. Gabriela Ferrario è il vero nome di Iela Mari, nata a Milano nel 1931 e scomparsa otto anni fa. L’artista frequentò il corso di pittura di Aldo Carpi - padre a sua volta del mitico scrittore e illustratore Pinin Carpi (quello di «Cion Cion Blu») - all'Accademia di Brera, dove ebbe Italo Valente come insegnante e dove conobbe il futuro marito, il grande designer Enzo Mari, che seguiva il corso di scenografia. Contestualmente, sempre alla Galleria dell’Incisione, il 10 dicembre alle 18 Elena Tognoli presenterà il suo libro «Mater Baltica» (Editions Esperluète, 2022), progetto in cui disegno e scrittura si intrecciano per tessere «un racconto onirico fluido come la sabbia, profondo come il mare»; a seguire, alle 19, spazio a una lettura con l'attrice Chiara Bazzoli. In galleria saranno quindi esposte alcune delle tavole originali del libro fino al 30 dicembre (informazioni e molte altre immagini sul sito www.incisione.com). •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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