Malika e la jam session: una ragazza formidabile al Grande

Lo show di ieri al Teatro Grande organizzato dal Comitato Lombardia di Fondazione Airc  Only Crew Pierangelo OrizioL’uragano Malika Ayane ha travolto tutti con la sua voce Servizio Only CrewSul palco per Airc Daniele Finocchiaro, Luisa Pedretti ed Esmeralda Gnutti
Lo show di ieri al Teatro Grande organizzato dal Comitato Lombardia di Fondazione Airc Only Crew Pierangelo OrizioL’uragano Malika Ayane ha travolto tutti con la sua voce Servizio Only CrewSul palco per Airc Daniele Finocchiaro, Luisa Pedretti ed Esmeralda Gnutti
Lo show di ieri al Teatro Grande organizzato dal Comitato Lombardia di Fondazione Airc  Only Crew Pierangelo OrizioL’uragano Malika Ayane ha travolto tutti con la sua voce Servizio Only CrewSul palco per Airc Daniele Finocchiaro, Luisa Pedretti ed Esmeralda Gnutti
Lo show di ieri al Teatro Grande organizzato dal Comitato Lombardia di Fondazione Airc Only Crew Pierangelo OrizioL’uragano Malika Ayane ha travolto tutti con la sua voce Servizio Only CrewSul palco per Airc Daniele Finocchiaro, Luisa Pedretti ed Esmeralda Gnutti

Emerge dal fondo della scena, vestito bianco corto, lunghi guanti neri, per attaccare con «Peccato originale». Calza un tacco 12 ma sa accennare un passo di danza su «Thoughts and Clouds»: Malika Ayane incanta il Teatro Grande a Brescia per un’occasione specialissima e nobile, quella dell’appuntamento annuale con il Comitato Lombardia di Fondazione Airc: raccolta di fondi per una borsa di studio triennale per far crescere un giovane studioso, nuova linfa per un progetto di ricerca sul cancro. «Voglio che questa sia una festa, io spero proprio che ci vedremo il prossimo anno!» è l’augurio dopo le «Tre cose» in scaletta e prima di fischiare «Sogni tra i capelli» per capire «Come Sarà» davvero, dialogare col pubblico, e donare di nuovo la sua voce, «Per chi ha paura del buio». Per questa festa i bresciani hanno raccolto l’invito di Airc con la consueta generosità, intervenendo numerosi a una serata che costituiva il primo concerto di Malika in teatro dopo il Covid, altra sciagura che fatichiamo ancora a lasciarci alle spalle, un’altra battaglia nella guerra per la salute combattuta ogni giorno, ogni ora da Airc. «That’s the way you like it» canta la star in «Feeling Better», che si chiede «come fanno a piacerti i film di sessant’anni fa se non ti piace il jazz?» (i versi di «Vestito da Domenica»). Ecco «Wow», con uno splendido assolo di trombone che imita la voce dell’interprete, poi la chitarra elettrica e tutti gli altri in perfetto stile jam session. Cinque strumentisti perfettamente in equilibrio, mai invasivi ma presentissimi. Il fascino di Malika Ayane non sta soltanto nella sua voce piena e scura ma anche nell’offrirsi all’ascolto parlando in prima persona dei suoi sentimenti, della sua vita come se fosse – e per lei lo è – la cosa più semplice e naturale del mondo. Ed è soprattutto questo che la mette in sintonia col suo pubblico: capace nel suo nostalgico presente di «Adesso è qui» di rinunciare ai baci per strada e ai silenzi per cena per trovare un presente vero e senza illusioni. Nella carrellata dei suoi brani più brani affascinanti ricordiamo anche la «Tempesta» di chi non rinuncia ad andare a fondo delle cose, ma sempre con uno spirito che non rinuncia affatto all’allegria. Niente aggressioni, niente battaglie a spada tratta ma la ricerca di un rapporto senza infingimenti e nel quale solo insieme si può vincere; altrimenti meglio rinunciare, senza però toni apocalittici. Questa è Malika Ayane, la donna che deve ricordarsi tre cose per non perdersi quelle più importanti e per potersi abbandonarsi insieme, e del tutto nuovi, al giorno: è «Una Ragazza» che non crede alle favole ma alla gioia improvvisa e spontanea sì, quella che si saluta con un liberatorio «Alleluja» e adora ritrovarsi splendida, nel sole; non per caso questa canzone davvero travolgente e ottimista col suo carattere Anni Sessanta ha letteralmente spopolato nel corso della recente estate. In definitiva ritrovarsi vera e viva anche se il peccato originale del desiderio di una felicità eterna è sempre lì, dietro l’angolo, a tendere la sua trappola di speranze. Tra «Ricomincio da qui» e la carrellata Sanremeide, in mezzo alla quale invita il pubblico ad abbandonarsi a qualche bacio alla francese, ma«senza correre a chiamare gli ex». •. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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