L’opera

Parco Gallo dadaista con «Il boia di Brescia»

di Marco Tiraboschi
Oggi, 10 novembre, alle 18 con ingresso gratuito al Parco Gallo, la presentazione della prima edizione italiana della pièce, curata dai bresciani Francesco Ferrazzi e Lorenzo Gafforini per i tipi di Fara editore
L’immagine di copertina La prima edizione italiana tratta dalla pièce di Hugo Ball «Il boia di Brescia»
L’immagine di copertina La prima edizione italiana tratta dalla pièce di Hugo Ball «Il boia di Brescia»
L’immagine di copertina La prima edizione italiana tratta dalla pièce di Hugo Ball «Il boia di Brescia»
L’immagine di copertina La prima edizione italiana tratta dalla pièce di Hugo Ball «Il boia di Brescia»

 «Il boia di Brescia» è qui, in città: oggi, venerdì 10 novembre,  alla Cascina del Parco Gallo. Appuntamento in via Corfù 100, alle 18 (ingresso libero), per la commedia in tre atti di Hugo Ball. L’Associazione I Girasoli in collaborazione con l’associazione CieliVibranti, in occasione della rassegna «La compagnia dei libri», presenta la prima edizione italiana della pièce, curata dai bresciani Francesco Ferrazzi e Lorenzo Gafforini per i tipi di Fara editore.

Hugo Ball, scrittore e registra teatrale, è un personaggio controverso la cui opera ha dato origine alla corrente dadaista. Fu tra i fondatori del Cabaret Voltaire, centro culturale rifugio di artisti europei sfuggiti alla guerra nella neutrale Svizzera, nato il 5 febbraio 1916 in un oscuro cabaret tra le fredde strade di Zurigo. I primi decenni del XX secolo sono una «culla» di avanguardie artistiche dirompenti che creano una, almeno apparente, profonda scissione con l’arte precedente. Tutto quello che è considerato tradizionale viene sistematicamente sovvertito, smontato, rivisto, spazzato via nell’ottica di un futuro rinnovatore.

La pièce

In quegli anni Hugo Ball scrive una pièce teatrale che si chiama «Il boia di Brescia», ambientata nella nostra città. Prende spunto dal romanzo «Il bordello di Brescia» di Karl Hans Strobl, autore oggi dimenticato soprattutto per il suo fanatismo nazista. Ball trasforma il materiale in un’ottica espressionista. Tra estasi e delirio le sue pagine trasfigurano i personaggi fino a spanderli come macchie di colore sulle pagine riducendoli a meri simboli la cui forza sta nell’insieme più che nei dettagli. Superati i decenni dell’avanguardia di stampo anarcoide, Ball rinnega il passato, si converte al cristianesimo, alle cui tematiche dedica tutti i suoi scritti successivi, arrivando ai vertici con «Cristianesimo bizantino: vite di tre santi». Una letteratura spesso contestata, soprattutto perché intrisa di antisemitismo. Per questa ragione, nel 2022, è stato sospeso il premio a lui dedicato.

All’incontro saranno presenti, oltre a Gafforini e Ferrazzi, Lidia Astapenko, traduttrice, e Sergio Comini, moderatore.

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