L’iniziativa

La mostra itinerante «Senzatomica» sbarca a Brescia: la cultura del disarmo per smuovere le coscienze

di Michele Laffranchi
Presentata a Palazzo Loggia in occasione del Festival, sarà aperta fino al 14 gennaio nel salone ex Cavallerizza
Atomica
Atomica
Atomica
Atomica

Troppo spesso la parola «pace» suona come un concetto astratto, un’ideologia utopistica che mai sarà concreta nella società del profitto. Se si ragiona solo per teoremi, le sei sillabe «bomba atomica» rappresentano un orrore vecchio di quasi 80 anni, inchiostro che non potrebbe mai sollevarsi dai libri di storia.

La campagna Senzatomica

Eppure, lo spauracchio del nucleare viene sventolato quotidianamente in un odioso braccio di ferro al quale, noi per primi, abbiamo il dovere di opporci: la campagna «Senzatomica», lanciata dai giovani dell'istituto buddista italiano Soka Gakkai nel 2011, parte dalla cultura e dalla sensibilizzazione, rappresentate in una mostra, presentata a Palazzo Loggia in occasione del Festival della Pace, che sarà aperta fino a domenica 14 gennaio nel salone ex Cavallerizza in via Fratelli Cairoli 9.

Dalla cultura all'azione

Dalla cultura all’azione, fino alla realizzazione concreta di un percorso etico che impatti la contemporaneità: tutto è possibile, se la volontà si fa ramificata istituzione fino a ispirare il Trattato sulla Proibizione delle armi nucleari (Tpnw), approvato dall’Onu il 7 luglio 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio 2021, anche grazie agli sforzi di Ican, la Campagna Internazionale per l’Abolizione delle Armi Nucleari. Il percorso sul disarmo nucleare è stato al centro degli interventi del direttore di Ican, Daniel Högsta, del coordinatore delle campagne della rete italiana pace e disarmo, Francesco Vignarca, e della vicepresidente di Senzatomica, Enza Pellecchia, nella discussione moderata dal giornalista Rai Marco Carrara.

Il rischio nucleare

Il rischio dell’uso di armi nucleari è «alto quasi quanto nel periodo della Guerra Fredda - ha spiegato Högsta -. Il Tpnw è un’alternativa reale al cammino pericoloso sul quale ci troviamo». L’Italia? «Non ha votato né ai negoziati, né alla ratifica del Trattato - le parole di Vignarca -. Prima di arrivare alla firma si potrebbe procedere a piccoli passi, facendo assistenza alle vittime». Enza Pellecchia cita una lettera di Einstein ai cittadini americani nella quale lo scienziato auspicava un’alleanza tra scienziati e società civile, convinto che «cittadini informati sceglieranno la vita piuttosto che la morte». La mostra, a ingresso gratuito, è aperta alle scolaresche (www.senzatomica.it).

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