SONO «MALEDIZIONI» DA DIECI E LODE

di Anna Castoldi
Per MalEdizioni un percorso che ha accompagnato l’ascesa di un genere a lungo considerato al di sotto della letteratura e finalmente, negli ultimi anni, accreditato del valore che merita
Per MalEdizioni un percorso che ha accompagnato l’ascesa di un genere a lungo considerato al di sotto della letteratura e finalmente, negli ultimi anni, accreditato del valore che merita
Per MalEdizioni un percorso che ha accompagnato l’ascesa di un genere a lungo considerato al di sotto della letteratura e finalmente, negli ultimi anni, accreditato del valore che merita
Per MalEdizioni un percorso che ha accompagnato l’ascesa di un genere a lungo considerato al di sotto della letteratura e finalmente, negli ultimi anni, accreditato del valore che merita

A volte le maledizioni ritornano: compiuto l’incantesimo la strega tornerà, dopo un certo numero di anni, quando la principessa sarà grande. La «nostra» MalEdizioni, casa editrice indipendente bresciana, è arrivata a dieci anni e i suoi fondatori, Nadia Bordonali e Luigi Filippelli, sono cresciuti insieme come i protagonisti di una fiaba. O di un fumetto. «Non abbiamo cominciato con i fumetti, anche se il nostro pallino è sempre stato quello - confessa Nadia - il primo anno abbiamo pubblicato racconti, poi ci siamo specializzati nel genere del graphic novel vivendone l’ascesa: dieci anni fa non era considerato letteratura». Da dove sbuca “MalEdizioni”? «Eravamo in una libreria di Corso Zanardelli - racconta Luigi - stavamo pensando a un nome che ci piacesse, ma quelli che ci venivano in mente erano tutti “occupati”: ogni volta saltava fuori una casa editrice che si chiamava così. All’ennesima proposta Nadia ha esclamato “maledizione!”. È bastato guardarci per capire che era arrivata… l’illuminazione». «Ripensandoci, questo nome corrisponde a ciò che volevamo fare - aggiunge Nadia - rivolgerci a chi dice le cose “male”, cioè in modo non aderente al mercato editoriale, ma con una voce ed uno stile definito». La casa editrice nasce dal desiderio di dare spazio a chi raramente trova posto nelle librerie, ma anche dalla volontà di ritagliarsi un proprio spazio espressivo. «Abbiamo creato da soli ciò che non trovavamo nel mondo del lavoro - precisa Filippelli - un contenitore che ci permettesse di sperimentare, crescere, metterci alla prova». All’inizio non è stato facile: «Il primo problema? Trovare libri che ci convincessero. Abbiamo iniziato pubblicando dei racconti che avevo scritto io, anche per non mettere “in pericolo” altre persone. Poteva anche fermarsi tutto lì, ma il libro, intitolato “13 sardine circa”, è andato bene, così abbiamo detto ok, si può fare». «Nessuno ci aveva detto come si fa - continua Nadia - come gestire una casa editrice. Pezzo dopo pezzo ci siamo costruiti la nostra rete di collaborazioni e il nostro stile di lavoro». Un tassello fondamentale è stato il festival «Tra le nuvole», nato nel 2011 nella biblioteca di Brandico dove Nadia lavorava: «Cercavo un modo per promuovere lo scaffale dei fumetti. Ne parlai con Luigi». Il risultato è un festival itinerante che dalla Bassa viaggia per tutta la provincia: «Qualche anno fa ha trovato casa a Orzinuovi e si è legato alla Rassegna della Microeditoria di Chiari, dando vita alla Microeditoria del fumetto. Per noi è stato un passaggio cruciale: ci ha permesso di conoscere autori e artisti preziosissimi. Tra questi mi piace ricordare Alberto Corradi, un fumettista di Verona che collaborava con la Repubblica XL: ci parlò dei fumetti di Pedro Burgos, che decidemmo di tradurre e pubblicare». Con MalEdizioni usciva in Italia «Airbag e altre storie», scritto e disegnato dal fumettista portoghese. Si spalancava il mondo delle traduzioni, proseguite in libri come «Tu sei la donna della mia vita, lei la donna dei miei sogni» di Pedro Brito e João Fazenda o nel delicato «Logbook» della finlandese Terhi Ekebom. Tra gli autori italiani, MalEdizioni ha pubblicato Biro con «Zero e uno», Martoz con il geniale matematico Remi Tot, Samuele Canestrari con il libro illustrato «Mosto» e «Il battesimo del porco», disegnato da Canestrari e scritto da Marco Taddei. Tra storie brevi e vignette profonde, pagine leggere e argomenti pesanti, MalEdizioni sa danzare dunque sul confine tra la quotidianità e l’avventura surreale in cui ogni cosa può trasformarsi se guardata da un punto di vista nuovo. La cosa più importante imparata in questi dieci anni? «Autoprodursi ed entrare nell’editoria del fumetto a spallate - risponde Nadia - La strada va tracciata, bisogna crearsi una cosa quando la società non ti permette di farla». Per Luigi è importante «mettersi in difficoltà e correre rischi. Il mondo ti chiede di non dare fastidio, ma tu non lo devi ascoltare».•. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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