L’analisi

L’export italiano corre lungo l'autostrada A4: Brescia è nella top 5

di Redazione economia
La provincia è quinta nel Paese dopo Milano, Torino, Vicenza e Bergamo: sono tutte posizionate lungo l’autostrada e producono quasi un quarto (24,3%) dell’intera produzione nazionale di beni esportati all’estero
Vendite all’estero L’export del made in Italy è decisamente in crescita rispetto al periodo pre-Covid
Vendite all’estero L’export del made in Italy è decisamente in crescita rispetto al periodo pre-Covid
Vendite all’estero L’export del made in Italy è decisamente in crescita rispetto al periodo pre-Covid
Vendite all’estero L’export del made in Italy è decisamente in crescita rispetto al periodo pre-Covid

L'export italiano consolida nel 2023 (in linea con il 2022), ma è ben superiore ai livelli pre Covid. La conferma arriva da un'indagine dell'Ufficio Studi della Cgia di Mestre, che ha analizzato i dati relativi alle vendite italiane all'estero lo scorso anno, pari a 626 miliardi di euro: Brescia, con 20,571 mld di euro, è quinta a livello nazionale, dopo Milano (57,89 mld), Torino (29,6 miliardi), Vicenza (23 miliardi), Bergamo (20,7 miliardi).

La top-five

«In queste cinque realtà territoriali, tutte posizionate lungo l’autostrada A4, si produce quasi un quarto (24,3%) dell’intera produzione nazionale di beni esportati all’estero», puntualizza lo studio. Considerando i numeri italiani, solo la Germania con 1.562 mld di euro e i Paesi Bassi con 866 mld di euro hanno registrato un flusso di vendite oltre confine superiore. L’andamento del commercio con l'estero nel 2023 rispetto all'anno precedente è in massima parte riconducibile al rallentamento della domanda internazionale e allo sgonfiamento dei prezzi alla produzione: ma rispetto al 2019, la crescita dell’export del Belpaese è stata del 30,4%, e sale addirittura a circa a +70% sul 2008 pre-crisi mondialePer Brescia l’incremento sul 2019 è del 25,3%.

I settori

In generale la parte del leone spetta ai prodotti manifatturieri, il 95% del totale, con 101 mld di euro per i macchinari, 49,1 mld per la farmaceutica e 45,8 mld per gli autoveicoli. Rispetto al 2022, tra i primi 10 beni venduti oltre confine solo quelli chimici (-8,5%), della metallurgia (-16,7%), in metallo (-1,3%) e pelletteria/calzature (-0,7%) hanno subito un calo.

La Germania (74,6 mld), gli Stati Uniti (67,3 mld), la Francia (63,4 mld), la Spagna (32,9 mld) e la Svizzera (30,5 mld) sono le prime cinque destinazioni dell’export italiano e valgono il 43% del totale. «Nonostante le vendite all’estero delle imprese siano rimaste le stesse del 2022, rimane straordinario lo score registrato ancora una volta da alcuni settori che molti esperti identificano come le “4A”: Automazione/Meccanica, Abbigliamento/Moda, Alimentare e Arredo/Casa - spiega la Cgia -. Il made in Italy è una garanzia ed è una condizione necessaria per l’internazionalizzazione delle 123 mila imprese italiane che esportano».

Suggerimenti